Il mio non vuole essere un suggerimento di lettura ma una riflessione con Voi, che tante volte ci avete accompagnato quando abbiamo affrontato temi scottanti, come quelli contenuti in questi tre volumi.
Non è sufficiente il periodo con tutte le difficoltà e le durezze che ci impone il Covid, ci si mettono pure i libri a creare turbamenti profondi.
Ne ho letti due che su fronti e da punti di vista diversi affrontano gli stessi argomenti, ovvero le turbolenze degli anni ’70. Uno è il ricordo di un cugino, Walter Alasia, scritto da Giuseppe Culicchia “Il tempo di vivere con te” (Mondadori), ed è una storia tutta italiana, l’altro è scritto da Marco Bechis “La solitudine del sovversivo” (Guanda) e affronta la desaparición in Argentina da un punto di vista particolare e personale, che pochi possono narrare.
Entrambi producono non pochi turbamenti perché, oltre ad essere pagine di memoria necessaria, sono pagine che ti fanno pensare che piega avrebbe potuto prendere la tua vita perché in certi passaggi trovi proprio la tua stessa vita in quegli anni.
Trovi tutta la forza di quella corrente che faceva vivere giorni speciali e sensazionali ma altresì agiva come un fiume in piena ipnotico e poteva travolgerti. Turba davvero ripercorrerli. Ma è un esercizio importante leggerli per capire che “il peggio non è sempre adesso” e che non necessariamente “era meglio prima”.
Inoltre, c’è da recuperare tanta memoria da trasferire a chi non ha vissuto quei giorni, a chi non conosce e non sa.
C’è poi il rispetto per i due autori, Culicchia e Bechis, che entrambi hanno scritto scegliendo di affrontare e attraversare il dolore della memoria e dunque meritano il nostro ascolto.
Lo stesso rispetto che merita il coraggio che ha avuto anche Raimondo Voglino, che è andato a ripescare i ricordi di lotta partigiana “Una vita nella Storia” (Voglino editrice). Ai suoi 90 anni poteva tranquillamente affondare in una poltrona guardando le sue amate partite di calcio italiano ed internazionale e far trascorrere il tempo. Invece è tornato indietro in una vita dove tante sono state certo le soddisfazioni e i successi, ma dove sono esistite morti e separazioni e lotte dolorose. Duro ritessere la storia e farlo con leggerezza. Se la storia è un sasso, il racconto è una piuma. Grazie Raimondo.
Renzo Sicco
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A nome mio e di tutto lo staff GRAZIE per dare voce agli autori. Renzo è un lettore appassionato, un uomo di CULTURA che sa prendersi cura del pubblico. Dote rara oggigiorno.
Cris