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Il torto del soldato

24 luglio, 2025 - 21:00 Hiroshima Mon Amour, via Bossoli 83 - Torino

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24 luglio 2025, ore 21
Hiroshima Sound Garden
– via Bossoli 83 Torino

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Assemblea Teatro
IL TORTO DEL SOLDATO
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un testo di Erri De Luca
con Cristiana Voglino, Angelo Scarafiotti
regia di Renzo Sicco
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il torto del soldato-BIG 2***

“Essere vinti in guerra, questo è l’unico torto di un soldato, afferma il vecchio ufficiale nazista di fronte a sua figlia. Imperdonabile per lui è la sconfitta: se avesse vinto il nazismo, criminali sarebbero stati gli altri.

La replica di sua figlia è che il torto del soldato, qualunque sia l’esito della guerra, è l’obbedienza agli ordini. Perché i moderni conflitti distruggono più vite di indifesi che di soldati e tutte le parti coinvolte sono colpevoli di crimini. L’obbedienza è il torto alla radice. Senza essere eroi e disertare, si possono però applicare male, in ritardo, con inefficienza, gli ordini e così renderli vani. Il nazismo eseguì gli ordini di strage con inventiva e zelo. La solerzia degli esecutori ha reso efficiente la macchina di distruzione, molto più degli ordini stessi, spesso ben poco dettagliati. Il torto del soldato delle guerre moderne continua a essere l’obbedienza. Nella Seconda guerra mondiale una parte dell’esercito italiano applicò così male certi ordini di strage dei civili da sabotarne l’esecuzione. Per questo comportamento un ebreo sopravvissuto all’annientamento ha dato una perfetta definizione: il nemico fraterno”.

Ne Il torto del soldato Erri De Luca affronta la presenza nascosta dei responsabili dei grandi massacri del 900 all’interno della nostra società, il coraggio del Centro Wiesenthal di continuare la tenace ricerca di chi, carico di crimini, si cela sotto mentite identità.

Un vecchio criminale di guerra vive con la figlia, divisa tra repulsione e dovere di accudire il padre. Lui è convinto di avere come unico torto la sconfitta, inflitta alla Germania nella Seconda guerra mondiale. Per molto tempo fuggiasco, si ritrova in qualità di postino a portare quotidianamente la posta proprio al centro Wiesenthal di Vienna. Consegnarsi ogni mattina ai propri inseguitori e non pentirsi, non provare vergogna. Unico tormento continua proprio a essere la sconfitta non accettata, quella che fa leggere e definire la storia ai vincitori.

Padre e figlia andranno a un appuntamento prescritto dalla kabbalah ebraica, che fa coincidere la parola fine con la parola vendetta. Lì troveranno un uomo che legge un testo in ebraico mentre con gli occhi guarda lontano.
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