In occasione della XXIII Edizione del Premio Piemonte Letteratura, è stata conferita a Renzo Sicco la Menzione della Giuria per la sezione Narrativa breve su Identità e Territorio per l’opera Il giardino incantato.
Il premio è stato consegnato Sabato 14 maggio ore 15.30, presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Questo riconoscimento conferma quanto Assemblea Teatro e in particolar modo il Direttore Artistico Renzo Sicco da sempre siano legati al libro, alla lettura, alla letteratura e quanto stretto sia il loro legame con i tanti scrittori e con i volumi di cui si circondano ed arricchiscono, un modo per trasmettere la propria passione verso il sapere, l’emozione e la cultura.
Il giardino incantato è parte di un volume di racconti, realizzato da Assemblea Teatro per celebrare le Olimpiadi di Torino nel 2006, in un momento spartiacque per la crescita della città.
Il racconto di Renzo Sicco ricorda Torino nel momento della sua trasformazione in città operaia. È storia di memoria biografica, di un passato torinese che l’economia italiana degli anni ‘60 ha trasformato come la villa dal giardino incantato, luogo al di là del muro proibito ricco di fascino e di lussureggiante vegetazione.
Il tempo scorre e la vita ti insegna a crescere, a dover fare i conti con la realtà.
La villa dal giardino incantato viene abbattuta per far posto a un enorme e freddo palazzo, quel turbamento ambientale, per la prima volta, fa vivere e capire al protagonista il senso disperato delle migrazioni e la tragica incomunicabilità tra indigeni e nuovi arrivati. Lezione che ha incrociato molte volte il lavoro di Renzo Sicco e della sua compagnia in questi anni, a sua volta intrecciato sovente con destini di migrazione e disagio dentro altre terre.
Il “miracolo economico” avrebbe prodotto ben più grandi migrazioni, madri di ben più consistenti mutazioni e burrascosi cambiamenti.
Con l’incanto del giardino è scomparsa anche quell’ingenuità sociale che Renzo Sicco ha continuato a cercare e ritrovare in angoli di mondo che chiamiamo terzo…
“angoli in cui mi piace scavalcare il recinto per coglierne, con lo stesso stupore di allora, piccole viole bianche che riescono a crescere ancora”.
Questo premio riconosce all’autore il percorso letterario che affianca da oltre due decadi quello di scrittura, regia e organizzazione teatrale. Premia in particolar modo l’attenzione ai cambiamenti di una città chiamata Torino, sottolineata da sempre nell’impegno a favorire e sostenere la qualità di questo mutamento attraverso il proprio lavoro, esemplificato anche dall’ultimo libro edito “Cieli su Torino”, pubblicato a inizio anno in occasione del decennale delle Olimpiadi.
