in scena Marco Pejrolo, Annapaola Bardeloni, Mattia Mariani, Silvia Nati
e con Anna Barbero – pianoforte e Maurizio Leoni – baritono
voce fuori campo di Angelo Scarafiotti
musiche Gustav Mahler
riprese video Andrea Castellini
regia Renzo Sicco
La lotta prima e in seguito l’età, aumentano il paesaggio delle assenze. I compagni caduti, gli amici persi, gli affetti dissolti, sono un campionario di emozioni che solo una scrittura intensa e profonda riesce a lenire e a ricomporre in un affresco capace di risvegliare il sorriso.
Luis Sepúlveda, a dieci anni di distanza da “Le rose di Atacama” – Guanda Editore, è ritornato con un nuovo libro dal fortissimo carattere personale. Assemblea Teatro, a dieci anni di distanza da “Le rose di Atacama”, ritorna in scena con parole dure, dolorose, d’amore, ma anche ironiche e sempre necessarie. Una nuova produzione che riafferma la lunga e forte amicizia, creatasi negli anni proprio attraverso il lavoro, tra lo scrittore cileno e la compagnia di Torino.
Renzo Sicco ha potuto leggere in anteprima le bozze di stampa di queste pagine, come nel caso de Il peso della farfalla di Erri De Luca, e ha da subito intuito che potessero dare vita a personaggi da catapultare sulla scena.
Con RITRATTO DI GRUPPO CON ASSENZA Sepúlveda è ritornato alla raccolta di racconti che possono vivere separati gli uni dagli altri, che narrano tante e diverse storie nate in paesi lontani ma che se percorse mostrano un laccio che le lega, facendone un’unica grande storia, quella degli anni che hanno prodotto le sensazioni del tempo in cui viviamo. Lo scrittore cileno rilegge, a distanza, gli eventi della dittatura, dell’esilio, delle geografie, delle sconfitte e del coraggio in un quadro colmo di morte e separazioni e dunque di vita, di esperienze, di amori e volti che rimangono indelebili. In tutto questo si scopre anche come nacque “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” il suo primo grande successo internazionale.
A cent’anni dalla sua scomparsa (18 maggio 1911) quattro lieder di Gustav Mahler compongono la colonna sonora dell’esilio vissuto, in gran parte, in terra tedesca.