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I pesci non chiudono gli occhi

06 marzo, 2011 - 17:01

di Erri De Luca

Dieci anni fa,in una rubrica su un altro sito, consigliai di leggere “Montedidio” di Erri De Luca, “perchè nessuno in Italia scrive come lui”.

Oltre dieci anni dopo consiglio di leggere il suo “I pesci non chiudono gli occhi” e confermo l’ammirazione assoluta. Ci sono due tipi di scrivani: quelli che leggendo una prosa superiore provano invidia (molto diffusi) e quelli che avvertono un piacere che li porta a sorridere e pensare “dunque è possibile”. Appartengo alla seconda, ridotta schiera. Quando posso leggo Erri De Luca in aereo, perchè lo accomuno al volo. Lo stile, lo scrive lui é “una leggerezza nello sforzo”. Scrive anche: “Non volevo contare per nessuno, volevo pensare ai vermi da scavare nella rena, leggere libri, restare i giorni muto”. E’ un programma di vita. E lo sottoscrivo. “I pesci” è un libro di cuore, sull’amore, la giustizia e i rebus. Erri De Luca non vi ai premi tremante e non va in tv con il suo prodotto in mano. Tra le cose migliori che potevano capitarmi c’è che mi abbiano dato un giornale dove lui ha una rubrica fissa. Le pagine aggiunte dopo, lontano da quella, sono una divagazione.

La meglio letteratura
tratto da NAVI IN BOTTIGLIA di Gabriele Romagnoli

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