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Quei filini blu

28 gennaio, 2017 - 21:00 Auditorium Arpino, via Bussoleno 50 - Collegno (TO)

da una storia vera
di Silvia Nati
con Silvia Nati e Roberta Fornier
regia di Annapaola Bardeloni

Un anno fa in questi giorni scompariva Giulio Regeni. Anche in Italia c’è una madre che chiede verità e giustizia per un figlio massacrato. Non possiamo dimenticare.

La storia di Victoria Donda è una di quelle che è necessario raccontare, perché sono testimonianza non solo di una vita, ma della Storia.
Durante gli anni ’70 in Argentina una delle Dittature più violente del “secolo breve” decide di cancellare in maniera sistematica e perversa un’intera generazione. Desaparecidos: scomparsi. Tra loro anche 500 neonati, molti dei quali nati nei centri clandestini di detenzione e poi dati in adozione a famiglie di militari, falsificandone ogni dato anagrafico.
Lo spettacolo nasce dal racconto di una di queste bambine che scopre, ormai adulta, di non aver vissuto la vita che avrebbe dovuto vivere. Dopo essersi sottoposta all’esame del D.N.A., le Abuelas de Plaza de Mayo le rivelano che i suoi genitori biologici fanno parte di quella interminabile lista di “desaparecidos”. Analìa scopre di non essere Analìa. Nulla di ciò che sa di se stessa corrisponde a verità: nome, data di nascita, origini … nulla.
In scena due donne: Analìa e Victoria. La prima legata al proprio passato senza sospetti, si muove fra i ricordi cercando di ricomporre una storia che le appartenga senza incertezze. L’altra cerca di ricostruire la sua vera storia biologica; i genitori che non ha conosciuto, il passato che non ha vissuto. Due donne, due parti di un unico “se”: si ignorano, si scontrano, si accavallano l’una all’altra, si leccano le ferite, per quanto è possibile. Affrontano la nuova verità in un doloroso percorso di consapevolezza. Una verità che sgretola il passato perchè vissuto nella menzogna.
Una verità che le costringe a prendere in mano la propria vita, il proprio “essere” e ricomporlo come un puzzle. Ricostruirsi, nonostante i pezzi mancanti….è un cammino che devono fare insieme, per poter alla fine accettare la nuova identità e con essa guardare al futuro.
Identità rubata, identità personale, identità acquisita. Identità di un popolo.
Ancora oggi ci sono Nonne, coraggiose, instancabili, che continuano a cercare i loro nipoti. Ancora oggi Abuelas e Madres de Plaza de Mayo si battono per la verità, per la giustizia, per la memoria. Raccontare questa storia è un modo per non lasciarle sole, così come non dobbiamo lasciare sola Paola Deffendi Regeni.

Ingresso unico 5 Euro

prenotazioni tel. 0113042808 (dal lunedì al venerdì in orario ufficio)

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