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All’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano arriva il tredicesimo incontro del ciclo “Leggere è una cura” di Assemblea Teatro.
Il 29 maggio tocca a “Lontano dalla vetta” di Caterina Soffici (ed. Ponte alle Grazie).
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La Biblioteca Pubblica San Luigi Gonzaga
e l’Associazione San Luigi Gonzaga sono liete
di presentarvi un nuovo incontro
di LETTURE D’AUTORE del
PROGETTO “LEGGERE È UNA CURA”
ideato da Assemblea Teatro
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Pagine d’autore lette da attori all’Ospedale San Luigi Gonzaga
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PRESSO IL DAY WEEK SURGERY
secondo padiglione – primo piano
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29 maggio 2025 | ore 17
LONTANO DALLA VETTA
di Caterina Soffici (ed. Ponte alle Grazie)
letture di Silvia Nati
INGRESSO LIBERO, per informazioni: tel. 011/9026212
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Assemblea Teatro
LONTANO DALLA VETTA
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con Silvia Nati
selezione testi Renzo Sicco
La montagna raccontata da una donna, Caterina Soffici.
Ma la montagna non è quella da scalare di Nives Meroi, bensì quella da condividere non come un bucolico ritorno alla natura ma come realtà da comprendere, a volte con stupore, da respirare quasi sino a rinascere in solitudine. Un esercizio di enorme naturalezza, senza ideologismi ecologici o altro. Semplicemente, trovare la felicità nello scoprire la ricchezza delle piccole cose.
C’è chi va in montagna in cerca del midollo della vita, per sfuggire ai propri fantasmi e alle ansie metropolitane. E chi – come l’autrice – ci si trova per caso. Sognava il caldo, il mare e le spiagge del Mediterraneo, ma un Accadimento l’ha portata in una baita sulle Alpi, a 1700 metri; in un borgo sotto il ghiacciaio del Monte Rosa. Lì ha scoperto – grazie a un gregge di caprette, un branco di lupi, un’aquila, e alcuni personaggi che sembrano usciti da una favola– che si può condurre una vita più semplice e trovare (forse) la felicità nelle piccole cose. Basta poco per cambiare ritmo e vivere come i cittadini hanno dimenticato: camminare, respirare, spaccare la legna, spalare la neve, fare yoga o stare semplicemente seduti su un masso caldo di sole. Lì ha scoperto che non è necessario correre per raggiungere la cima, perché il vero scopo non è arrivare sempre più in alto, ma riappropriarsi di un tempo antico e dilatato. Più facile se lo fai con un cielo blu sopra la testa e dentro il cuore. Blu come sono le montagne in lontananza. Blu come le sfumature dell’acqua del mare: il colore della vastità, dell’incontenibile e del desiderio. Un diario di montagna che è anche e soprattutto molto altro, uno sguardo intelligente, poetico, dolce, ironico e disincantato.
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