Attenzione al brillìo di queste affermazioni. Il Teatro riparte, o meglio, il nostro fare teatro non si è mai fermato perché ha fatto lavorare, in qualche modo, la maggioranza dei propri lavoratori, ha elaborato e provato nuove produzioni e, quando ha potuto, ha creato le giuste condizioni per ritrovare i suoi spettatori in spazi all’aperto.
Ora siamo al difficile passaggio del ritorno alla sala. Certo l’eliminazione dei limiti e del distanziamento sono indicazioni importanti ma non bastano, perché la gente è diventata pigra e ci pensa due volte prima di uscire.
Ha investito su altro.
Un’interessante trasmissione sui consumi ai tempi del lockdown segnalava come, tra i beni più acquistati dopo il cibo, si trovano i divani e gli schermi giganti.
Ci vorrà tempo per ammortizzare certe spese e, nel mentre, però cambiano le abitudini e i modi del consumo culturale.
Poi c’è il problema delle scuole. Le uscite sono possibili, ma i direttori e gli insegnanti fanno fatica a prendersi la responsabilità: tra tante nuove incertezze sono “stremati”. Si può operare solo con piccoli gruppi che risultano però improduttivi nel computo ricavi-costi di chi gestisce gli spazi. Poi c’è il mondo critico dei trasporti, dove oltre al margine di rischio, i costi per affittare un bus sono elevati in relazione ai passeggeri trasportabili.
Insomma, bisogna essere sul campo per capire che “aprire i teatri al 100×100” è un terreno minato da mille difficoltà e la situazione non offre grande serenità.
Rimangono le spese, ma crolla il fatturato e dunque ci si domanda che fare.
Noi proviamo a rilanciare il serale ma abbiamo bisogno del vostro affetto e del vostro aiuto “ad esserci” e a dire che il teatro è sicuro e il teatro fa bene, convincendo molti a riavvicinarsi per riempire davvero le nostre sale.
non vedevo l’ora che riapriste… la mia domanda è: fate un teatro discriminante o come è nel vostro stile inclusivo? e per inclusivo intendo che non privilegiate i buoni col gp, rispetto ai cattivi che hanno deciso diversamente. grazie per la risposta
non vedevo l’ora che riapriste… la mia domanda è: fate un teatro discriminante o come è nel vostro stile inclusivo? e per inclusivo intendo che non privilegiate i buoni col gp, rispetto ai cattivi che hanno deciso diversamente. grazie per la risposta