Assemblea Teatro presenta
Tutte le donne del Re
il Re, il Conte, la Rosina e le altre
testo di Fabio Arrivas e Renzo Sicco
regia di Lino Spadaro
con Manuela Massarenti, Cristiana Voglino, Valentina Volpatto, Gisella Bein, Simona Nasi, Marlene Pietropaoli,
Roberta Fornier, Valentina Virando, Pietro Del Vecchio, Edoardo De Angelis, Anna Barbero

Un cantastorie molto particolare, e poi i tanti pettegolezzi della malizia popolare, attorno a Maria Adelaide, a Laura Bon, a Rosa Vercellana detta Bela Rosin, alla maestrina di Frabosa, e alle altre tante amanti o fiamme del focoso Vittorio Emanuele II. Uno spaccato particolare dei salotti borghesi e dei dehors dei caffè sabaudi agli esordi del Regno d'Italia, 150 anni fa.
Si può in uno spettacolo parlare di un Re senza averlo sulla scena?
Certamente, se a parlarne sono solo donne e tra esse le diverse amanti, Laura Bon l'attrice, la Maestrina di Frabosa, la Emma Ivon, o la moglie Maria Adelaide. Tutte parlano anche di Rosa Vercellana, la Bela Rosin, divenuta moglie morganatica nel 1869, e di lei discutono anche le molte donne appartenenti ai salotti dell'aristocrazia piemontese, tanto riservata quanto pettegola, e sicuramente ostile alle arditezze amorose di Vittorio Emanuele II.
Assemblea Teatro ha realizzato nella decade scorsa un importante lavoro, "Pazze Regine", che riportò l'attenzione e provocò, in Torino, il recupero del dimenticato Mausoleo de La Bela Rosin, dedicato alla moglie morganatica del Primo Re d'Italia. Quello spettacolo, la recente attenzione alle residenze dei Savoia, l'imminente celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia hanno stimolato la Compagnia Torinese a ripartire da quella prima costola per ampliare la scrittura alle molte vicende amorose del monarca sabaudo e soprattutto alle conversazioni dei salotti femminili dell'epoca così caratteristici di un vecchio stile piemontese che è persistito, come modello culturale, sino alla recente rivoluzione di comportamento prodotta dalle Olimpiadi del 2006.
Lo spettacolo offre un'occasione particolare per rileggere la trasformazione del nostro paese nei primi anni dell'Unità nazionale, ne ripercorre gli umori e i mutamenti attraverso un occhio tutto femminile.
Un omaggio al passato d'Italia, e del Piemonte in particolare, realizzato con garbata ironia e grande divertimento.
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