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Vieni con me nei caruggi

23 gennaio, 2020 - 21:00 Teatro Agnelli, via Paolo Sarpi 111 - Torino

Presentato da Trabateatro

di e con Annapaola Bardeloni

“Cosa avrebbe potuto fare alla fine degli Anni Cinquanta un giovane nottambulo, incazzato, mediamente colto, forte bevitore, sensibile alle vistose infamie di classe, vagheggiatore di ogni miglioramento sociale, cantore anarchico feroce antagonista di qualunque cordata politica, sposo inaffidabile, amico delle bagasce, musicomane e appassionato di qualsiasi pezzo di carta stampata?
Se fosse sopravvissuto e gliene si fosse data l’occasione, costui, molto probabilmente, sarebbe diventato un cantautore. Così infatti è stato”. Il suo nome Fabrizio De André.

La storia di Faber è narrata da Annapaola Bardeloni, attrice residente a Savona, in “Vieni con me nei caruggi”, uno spettacolo dedicato da Trabateatro al grande cantautore e ai suoi luoghi più cari.
Il ricordo del musicista è vivissimo ancora oggi, a 20 anni dalla sua morte, soprattutto se si va nei caruggi di Genova, in via del Campo. Lì il tempo sembra essersi fermato, c’è sempre la stessa “aria spessa carica di sale, gonfia di odori”.

È in quei luoghi che Faber manifesta la passione precoce per la musica.
È a quei luoghi che si ispirano canzoni come “La città vecchia”, “Via del Campo”, “Bocca di Rosa”, “La canzone di Marinella”, “Amico Fragile” alcune delle “perle” del repertorio di Faber.

È in quei luoghi che nasce, un po’ per caso o forse no, la cosiddetta scuola genovese, la generazione di musicisti che comprendeva, oltre a Faber, Luigi Tenco, Gino Paoli, Bruno Lauzi, i News Trolls.
Artisti che, intorno agli Anni ‘60, si ritrovano a condividere le stesse passioni e gli stessi spazi come il Bar Roby (che oggi non esiste più).

L’attrice italo-uruguayana Annapaola Bardeloni (che proprio con Assemblea Teatro è già stata intensa interprete di Frida Kahlo in “Viva La Vida”) rievoca da buona ligure i percorsi del grande cantautore, si “immerge” nel clima di quegli anni e prova a rispondere ad alcune domande: chi era davvero “Marinella”? Cosa biascicavano le beghine in chiesa pensando a “Bocca di Rosa”? Qual è la sua vera storia? Qual è il vero odore della “città vecchia”? Dove vanno le Nuvole?
Ne risulta uno spettacolo intenso, intriso di poesia, avvincente.

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