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Un tuffo nella luce

06 marzo, 2010 - 17:09

di Gabriele Romagnoli

Assemblea Teatro

Pur avendolo letto e riletto non riuscirò mai ad abituarmi. Gabriele Romagnoli rimane un giocatore, un abile avversario, che fino all’ultimo ha in mano carte a cui non penso. Al momento giusto le cala su pagine bianche e scopre poker strabilianti che si traducono in un finale del tutto inaspettato. Un tuffo rapido e sensazionale, una nave che cambia direzione.
UN TUFFO NELLA LUCE è il mondo che lo scrittore ha visto, descritto, ammirato in anni di viaggio, soprattutto New York. Vite si intrecciano, incontrano la società e le follie che questa coltiva, si annodano e scompaiono… per poi nuovamente risorgere. Tutto muta sembra essere il filo rosso di questo romanzo che racconta la difficoltà di vivere di un giovane americano, la paura totale, lo scontro con l’amore, con la caduta delle Torri Gemelle, con l’Islam integralista … resurrezione e morte.
New York è il fondale sonoro di questa creazione, protagonista che impariamo a osservare dalle sue finestre, dall’interno, e che si svela a noi come “mondo”, luogo di tutti e per questo simbolo di un pianeta auspicabile che davvero in tanti sembrano non volere.
Gabriele Romagnoli tentenna continuamente tra individuo e vita, lasciandoci la possibilità di parteggiare, criticare, amare, capire… dicendoci poi, al voltar d’una pagina tra le tante, che tutto può cambiare nel giro di poche parole, nel tuffo di un attimo. Così è la vita.

Alberto Dellacroce

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