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Quei fantasmi della dittatura che la memoria si porta dietro – Mimmo Candito su La Stampa
Dopo l’elezione del nuovo Papa Francesco, LA STAMPA di Torino ha pubblicato, sabato 16 marzo, un interessante articolo a firma di Mimmo Candito per provare a dare alcune risposte alle tante domande che hanno iniziato a circolare in relazione agli anni della dittatura argentina.
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Il capitano Solo – Gabriele Romagnoli
Gabriele Romagnoli è ritornato a scrivere su Vanity Fair. Da non perdere l’articolo che dà il via alla rubrica: una famosa giornalista, la guerra, la sua morte, il suo ultimo amore. Come sempre, una storia che sembrava “navigare” nel mare e che il giornalista italiano ha raccolto e raccontato.
Vanity Fair del 27 marzo 2013 / pagine 35-36
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Pietro Weber / SENTINELLE
Con Pietro Weber ci siamo conosciuti trent’anni fa.
Era giovanissimo e, come tutti i giovani, in cerca di una definizione della propria identità, del suo percorso di vita. Allora, insieme ad altri giovani, organizzava nostri spettacoli a Denno, Tuenno e in altri paesi della Val di Non, valle di frutta, terra delle famose Renette del Trentino.
Sono questi i luoghi dove ha creato il suo atelier, e dove in splendidi castelli o palazzi d’epoca ha allestito le sue mostre.
Oggi potete visitare una sua esposizione, quella di un artista maturo anche se eccezionalmente fresco, allegro e intenso, anche in Piemonte al Castello Ducale di Aglié (fino al 30 giugno).
La mostra s’intitola “Sentinelle” e offre l’occasione di conoscere un interessante lavoro, godibile in uno spazio fantastico, ovvero una delle Residenze Sabaude che fanno ricco il Piemonte.
Merito di questa idea va alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte. Il merito dell’emozione invece è tutto di Pietro che ha saputo riempire lo spazio col suo lavoro, che miscela forme e colori, ai molti segnali che sa trarre dalla sua terra e da quelli che ha raccolto nei suoi viaggi tra Africa e Asia e che ha saputo sedimentare e far rivivere nelle sue immaginifiche sculture.Renzo Sicco
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Mare & Montagna
Il caldo di questi giorni ci fa pensare a mare e montagna, acqua e fresco. Allora due suggerimenti “culinari” per chi fra voi sceglierà queste mete.
Mare / Ad Albenga una fra le più antiche osterie, con piatti tipici, è anche un gioiello di cordialità, incontro ed economia. Alla portata di tutti i portafogli, farinata imperdibile, e da lì tutto il corollario che ti aspetteresti da un’osteria ligure. Si chiama PUPPO, sta a pochi passi dal Duomo, nel centro storico di origine romana e dai forti connotati medievali, e non si sbaglia.
Una bella signora a gestire un entourage composto da ragazzi molto giovani, che portano con sè diverse geografie e culture. Ad accomunarli la gentilezza, il sorriso, ed un senso di ospitalità difficile da trovare. Mi dicevano che il neo è la lunga coda che alcune sere si può trovare. Non fateci caso, prenotate!
Montagna / Ed ora veniamo agli spazi in cui è più facile che io faccia una capatina. Questo agriturismo che sta sul Pian dell’Alpe, appena sopra Usseaux, e a poche centinaia di metri sotto il Colle delle Finestre, mi ha conquistato con la musica. Da fuori ascolto un De Gregori che canta Tenco, FESTIVAL. Ascolto meglio. Non è De Gregori. Entro e la voce è quella di Edoardo Cerea, il disco arriva da Assemblea Teatro, quell’ARIA TRISTE CHE TU AMAVI TANTO con cui il gruppo torinese ha reso omaggio al piccolo principe che girava senza spada, che si tolse la vita nel 1967, proprio al “Festival”. Lei mi dice che sì, il disco lo aveva comprato dopo un concerto bellissimo a Torre Pellice, penso si tratti di dieci anni fa, o giù di lì. Le dico chi sono e poco dopo compro formaggi dell’Alpe e mi godo la sensazione stupenda di aver trovato un luogo dove riposare e ascoltare.
Non posso che invitarVi a passare da Alpe Pintas per godere di un riposo ristoratore, mangiare prodotti che lì nascono, e, nel caso, ascoltare buona musica.
Alberto Dellacroce