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Tango

23 marzo, 2019 - 21:00 Auditorium Arpino, via Bussoleno 50 - Collegno (TO)

Alla vigilia del 43esimo anniversario dal golpe argentino

La Corte dei Folli

di Francesca Zanni
regia Pinuccio Bellone
con Giulia Carvelli e Stefano Sandroni
con la partecipazione di Susi Lillo e Piermario Mameli

Un uomo e una donna raccontano la loro storia parlando direttamente al pubblico. L’uomo e la donna non parlano mai tra di loro, ma i loro monologhi si intrecciano e il loro racconto a volte sembra combaciare: si capisce che le loro vite scorrono parallele e stranamente incrociate, ma fino all’ultimo non sarà svelato qual è il nodo che li unisce.
”Un articolo su un quotidiano, che parlava dei desaparecidos argentini, una questione prepotentemente attuale, così è nato “Tango” -dice l’autrice Francesca Zanni- : una storia che ci riguarda tutti, chi c’era e chi non c’era; chi sapeva e chi no; chi vuole ricordare e chi si volta dall’altra parte.
Pur non avendo una storia personale legata a quella argentina, pur non avendo – fino ad allora – mai parlato dell’argomento con persone coinvolte, per una di quelle incredibili “coincidenze” che, suppongo, si possono spiegare soltanto con quella forza misteriosa che ci spinge a non poter distogliere il cuore dall’essenziale
Mi sono perciò trovata a scrivere come se sapessi esattamente cosa dire. La storia era già lì, che mi aspettava.
Da subito, “Tango” è diventato molto di più di uno spettacolo”.

Insieme a Più di mille giovedì, Tango ha rappresentato nel 2000 una delle prime voci teatrali capaci in Italia di rompere il velo del silenzio attorno alle storie di desaparicion in argentina.
Un paese dove come ben dice Massimo Carlotto “Il 40 per 100 dei cittadini ha origini italiane e dunque si tratta della piu grande strage di italiani dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Una storia che anche per questo ci riguarda.”
Assemblea teatro ha ospitato a Torino all’inizio della sua avventura lo spettacolo messo in scena dalla Zanni.
Torna ora a presentarlo a Collegno, a quasi vent’anni di distanza, nella recente messa in scena de la corte dei folli una giovane compagnia del Piemonte che in un simbolico passaggio di testimone si è fatta carico di proseguire il racconto di una storia che non si deve dimenticare.

art

“Avete mai ballato il tango? Avete mai provato? Ballare il tango è una cosa che non si può spiegare con le parole, bisogna sentirlo dentro. Un bravo ballerino può far ballare anche chi non ha mai studiato un passo in vita sua. Perchè l’importante non è la tecnica, è il cuore”

In un ambiente unico (che poi scopriremo rappresentare due luoghi diversi) un uomo e una donna raccontano la loro storia parlando direttamente al pubblico. L’uomo e la donna non parlano mai tra di loro, ma i loro monologhi si intrecciano e il loro racconto a volte sembra combaciare: si capisce che le loro vite scorrono parallele e stranamente incrociate, ma fino all’ultimo non sarà svelato qual è il nodo che li unisce.

I due personaggi appartengono a due periodi storici diversi, ma stanno raccontando la stessa storia. Solo nel finale si guarderanno finalmente negli occhi e si “parleranno” per la prima volta, ballando insieme un simbolico tango.

Ci sono vicende che, quando ne vieni a conoscenza, ti si infilano nell’anima e le senti tue anche se, fortunatamente non ne sei stato parte.

Quando si sente parlare dei DESAPARECIDOS ARGENTINI succede proprio questo.

La Corte di Folli è una giovane formazione teatrale del Piemonte. Opera a Fossano e nel cuneese.

Assemblea Teatro è lieta di ospitarli e offrire una vetrina a Torino al loro coraggioso percorso.

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