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Storie e scritture di Marina Jarre

27 febbraio, 2017 - 17:00 Casa della Memoria e della Storia, via San Francesco di Sales 5 - Roma

Negli Occhi di una Ragazza

Un incontro voluto da Andrea Jarre e Vera Garabini

Intervengono  Erminia Licitri, Mariarosa Fabbrini, Marta Barone, Renzo Sicco, Gisella Bein, Filippo Marcheggiani

Lo scorso luglio ci ha lasciato Marina Jarre, la scrittrice torinese di adozione ma con radici ebree-lettoni e madre valdese.
Lunedì 27 febbraio presso la Casa della Memoria e della Storia, luogo dedito allo sviluppo di una democrazia per e di tutti, Assemblea Teatro partecipa ad un incontro in omaggio a Marina Jarre, voluto dal figlio Andrea e dall’amica Vera Garavini, con la presenza di Marta Barone, Renzo Sicco, autore e regista, e dell’attrice Gisella Bein, collaboratori della scrittrice torinese.
Un ricordo profondo e leggero di una firma della letteratura italiana del ‘900, cittadina del mondo che non ha mai dimenticato o smarrito le proprie origini.
Un appuntamento per ripercorrere insieme la vita di Marina Jarre, che passò l’adolescenza a Torre Pellice nella comunità valdese, visse a Torino ma ebbe sempre negli occhi la sua Lettonia e gli orrori del nazismo. Una vita come un tatuaggio, che ne ha segnato anche la scrittura, qualcosa di indelebile che ha sempre avuto a che vedere con il corpo e la vita.
L’incontro si svolgerà come in un salotto, tra ricordi, aneddoti, letture e interventi musicali eseguiti dal vivo da Filippo Marcheggiani, chitarrista del Banco del Mutuo Soccorso.
Saranno citati e letti brani dai libri più famosi: Ascanio e Margherita (Bollati Boringhieri, 1990), romanzo che fu anche spunto per lo spettacolo teatrale “Fuochi” in scena con Assemblea Teatro da oltre venti anni e recentemente nuovamente pubblicato da Claudiana Editore; La principessa della luna vecchia (Einaudi, 1977); Ritorno in Lettonia (Einaudi, 2004) vincitore del Premio Grinzane Cavour e Il silenzio di Mosca (Einaudi, 2008).
Marina Jarre “volto di pietra leggera, con la voce che vibra di ricordi e uno sguardo incorreggibile e stranamente resistente, capace di gioire anche nei momenti più difficili”.

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