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Sei consigli di lettura per l’estate dei ragazzi – di Fabio Geda

11 giugno, 2015 - 07:57

Sull’ultimo numero di Ttl – sabato 10/06), LA STAMPA ha proposto un articolo di Fabio Geda dedicato ai ragazzi e alla lettura in estate per i ragazzi. Ve lo proponiamo oggi che le scuole chiudono per aiutarVi nella scelta. 6 libri proposti da uno scrittore che prima di tutto è stato un educatore e che quindi ha un occhio molto attento all’educazione e alla buona lettura per bimbi e adolescenti.

Julian fa il bullo solo perché ha paura. Il nuovo capitolo della storia di “Wonder” vista dagli occhi del compagno di classe “cattivo”

Sapete qual è la cosa straordinaria della narrativa per ragazzi? È che un buon romanzo per ragazzi è in realtà un buon romanzo per chiunque, senza limiti di età. Mentre raramente accade il contrario. Spesso la migliore narrativa per adulti, per tanti motivi, è riservata, appunto, agli adulti – e con questo intendo i lettori forti, quelli che hanno sviluppato delle competenze di lettura in grado di abitare anche testi linguisticamente e concettualmente complessi.

Ora arriva l’estate. E l’estate è perfetta non solo per invitare i ragazzi alla lettura, ma anche per farne un’esperienza condivisa, per leggere gli stessi libri e poi parlarne, per aprire finestre su argomenti di discussione altrimenti difficili da introdurre nelle conversazioni quotidiane. Di libri adatti, traboccanti spunti di riflessione, avvincenti tanto per i figli quanto per i genitori, sono piene le librerie e le biblioteche. Andate e chiedete: librai e bibliotecari sono lì per voi.

Wonder, il romanzo d’esordio di R. J. Palacio, pubblicato da Giunti e diventato rapidamente un caso editoriale, è uno di questi. È la storia del primo anno di scuola di August (Auggie) Pullman, dieci anni, affetto da una deformazione craniofacciale nota come sindrome di Treacher Collins. A causa dei molti interventi chirurgici e delle difficoltà relazionali dovute al suo aspetto, Auggie ha fatto le elementari a casa. Giunto alla medie, i genitori decidono che è per lui arrivato il momento di affrontare la scuola, i compagni di classe, altri adulti – i loro sguardi e i loro commenti. L’empatia con cui l’autrice entra nel mondo di Auggie, nei pensieri suoi e di chi lo circonda – i genitori, la sorella, i compagni – è quanto di meglio ci si possa aspettare da un romanzo sull’alterità e sull’accoglienza. Di Wonder, tra l’altro, è da poco uscito uno splendido spin-off, Il libro di Julian, che porta il lettore nella vita del compagno che più di tutti lo osteggia e lo maltratta; e di nuovo è tutta vita e sincerità. Perché Julian si comporta in quel modo? Di cosa ha paura? Quale ruolo hanno i genitori di Julian nel comportamento del figlio? Come rompere il guscio del rifiuto?

Immagina di essere in guerra, scritto da Janne Teller, è un libretto formato passaporto: stessa copertina bordeaux, stessi caratteri dorati. E come tutti i passaporti spalanca le porte di una terra straniera – straniera per alcuni, ma, ahimè, non per tutti: la guerra. Accompagnato dalle illustrazioni di Helle Vibeke Jensen, il racconto della Teller chiede al lettore di giocare al gioco del «come se», del «facciamo finta». Facciamo finta che in Europa sia scoppiato un conflitto tra nazioni (il Novecento è appena dietro l’angolo, e non dovrebbe essere difficile per nessuno). Che migliaia di italiani siano costretti a fuggire, a lasciare le loro case e ad attraversare il Mediterraneo per chiedere asilo politico in Egitto. È il gioco del ribaltamento permesso dalle narrazioni, da quella letteratura che, come un paio di occhiali polarizzati, scherma il riverbero delle menzogne e delle sicurezze che impediscono a molti di immaginarsi nei panni degli ultimi – no, figuriamoci, a me non capiterà mai. E invece, facciamo finta che.

Amici, di Yumoto Kazumi, è un classico romanzo giapponese di formazione riscoperto dalla casa editrice Atmosphere Libri. Durante un’estate, tre amici, Kiyama, Kawabe e Yamashita, decidono di spiare la vita di un uomo anziano e solitario, sono convinti gli resti poco da vivere e sono curiosi di capire cosa questo comporti, cosa voglia dire essere alla fine della propria vita. Ma la loro presenza ha sull’anziano uno straordinario effetto rivitalizzante, e superate le prime reciproche diffidenze questo singolare gruppetto di amici, un vecchio e tre ragazzini, finisce per trascorrere gomito a gomito un’estate straordinaria, tra scoperte, confessioni e piccole avventure. Uno di quei libri che si leggono non tanto per andare da qualche parte, ma per stare. Stare lì. Con loro. Tra il frinire delle cicale e la scoperta della vita.

Ci sono poi autori di cui si può andare a scoprire l’intera produzione. David Almond è uno di questi. Se non lo conoscete, vi consiglio di cominciare da Skellig, per passare subito dopo a La storia di Mina. Mina è uno dei personaggi principali di Skellig, tanto straordinaria da meritarsi un libro tutto suo. Mina è stramba, indisciplinata, coraggiosa. Più di tutto è curiosa.

Se ne sta sul suo albero a osservare gli uccelli, il mondo e la straordinaria vita che scorre sotto le sue gambe a penzoloni. Sa che non potrà stare per sempre lassù, che prima o poi dovrà scendere, tornare a scuola, farsi qualche amico, accettare che il suo papà sia in un luogo da cui non si può fare ritorno. Lo sa, ma intanto, guardando il mondo a cavalcioni di un ramo, riflette sulle curve inattese della vita, su Dio e un sacco di altra roba. E tutto finisce nel suo diario. Che è ciò che il lettore tiene tra le mani.

Il mondo fino a sette, di Holly Goldberg Sloan ha appena vinto il Premio Andersen 2015 come miglior libro oltre i dodici anni. Il sottotitolo «quando ti senti un pesce fuor d’acqua andare controcorrente è l’unica soluzione» racchiude in modo efficace la storia di Willow, la protagonista del romanzo, ragazzina dallo sguardo speciale e dalla vita complessa che riempie il lettore di una febbricitante voglia di mordere le caviglie all’esistenza.

E gli autori italiani? Direte voi: qui ci sono solo libri in traduzione. Avete ragione. Il problema, credetemi, è solo lo spazio. Facciamo così, degli italiani parlatene con i librai e i bibliotecari cui facevamo riferimento sopra. Ché i custodi del Pianeta delle Storie, alla fine, sono sempre loro.

Il link all’articolo http://www.lastampa.it/2015/06/09/cultura/tuttolibri/sei-consigli-di-lettura-per-lestate-dei-ragazzi-oQ1GsVNXitc5VXB8dsglSJ/pagina.html

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