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Ritorniamo a Peñarol, nel Piemonte d’Uruguay

13 ottobre, 2018 - 08:44
Il Sud America resta l’area geopolitica dove l’influenza italiana è più forte, e nonostante una recente maggiore attenzione del nostro paese all’area asiatica resta necessario il collegamento con la forte italianità del continente latinoamericano.
L’Uruguay ne è un esempio, in particolar modo, per la consistente presenza di cittadini di origine italiana, molti con doppia nazionalità. Inoltre, in particolar modo per la folta componente piemontese si distingue la Comunità Valdese, che vanta addirittura un paese di riferimento in Colonia Valdense l’equivalente di Torre Pellice nelle Valli Valdesi del Piemonte.
L’Uruguay è un paese con cui Assemblea Teatro ha sviluppato un intenso rapporto negli ultimi 20 anni.
Il primo appuntamento nel 1998 è stato l’occasione di riunire idealmente con la presentazione dello spettacolo Fuochi le Comunità italiane e latinoamericane della minoranza valdese segnata dai flussi migratori di fine ottocento e primo novecento dalle valli confinanti la Francia alla zona rio platense tra Argentina e Uruguay appunto (20.000 unità in Italia e 20.000 in Sud America).
Lo spettacolo “Fuochi”, proprio grazie alla diffusione della Comunità Valdese in tutto il territorio del paese latinoamericano offrì occasione per la prima volta di espandere l’attività e la presenza dell’Istituto Italiano di Cultura oltre la cinta di Montevideo con una capillarità diffusa in più luoghi del territorio.
L’ultima nostra presenza ancora lo scorso anno nell’ambito del Festival Fidae con la presentazione con grande successo dello spettacolo dedicato a Luigi Tenco nel 50nario della morte.
L’artista italiano ebbe un successo notevole tra il 1965 e il 66 in quanto la sua Ho capito che ti amo fu la sigla del primo sceneggiato latinoamericano. La memoria non smarrita è risultata verificabile nel buon successo di pubblico ottenuto dal nostro lavoro.
L’attuale presenza sviluppa questa linea. Infatti siamo invitati dal Teatro Solis, il più importante dell’Uruguay, e dalla Municipalidad di Montevideo a presentare il nuovo spettacolo
PENAROL che ha come sottotitolo significativo “Il Piemonte d’Uruguay – storie di calcio e di emigrazione”.
Infatti vi si narra una delle più importanti squadre di calcio del latinoamerica
Il club è stato nominato dall’IFFHS (Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio) miglior club sudamericano del secolo.
La squadra originale fu costituita da migranti italiani provenienti dalla città di Pinerolo da cui il nome ispanizzato di “Peñarol”.
Nello spettacolo il pretesto è l’incontro di due avventori al bar, un ragazzo e un attempato signore, una cameriera che si intromette nel discorso “da bar” per eccellenza, il gioco del calcio. Penarol o Nacional? Il cuore di Montevideo, e dell’Uruguay intero, si divide tra due club storici. Ma il Peñarol, è la squadra il cui nome ha un sapore e una storia che porta dritti dritti in Italia, in Piemonte.
Il nome Peñarol lo ha dato Giovan Battista Crosa, un emigrante partito nel 1790 per il Nuovo Mondo. Era un piccolo pueblo, poi Peñarol è cresciuta e oggi è un quartiere inglobato in Montevideo, la capitale d’Uruguay. 3 milioni di abitanti, il 50% di sangue italiano!
L’idea è quella di raccontare attraverso il calcio un passato, non poi così lontano, in cui erano appunto gli italiani e tra loro molti piemontesi, a muoversi verso Genova, a imbarcarsi, spesso senza conoscere dove sarebbero sbarcati, verso le “meriche”. Giunti in quelle terre ribattezzarono gli insediamenti da loro costruiti coi nomi dei luoghi da cui provenivano con la sola accortezza di ispanizzarli un po’. Ecco che Pinerolo diventava Peñarol.
Nel marzo 2016 a Montevideo il Club Atletico Peñarol ha festeggiato con un grande evento l’inaugurazione del nuovo stadio. In questa squadra militano vecchie conoscenze del campionato italiano come Diego Forlan e Marcelo Zalayeta. Il nuovo stadio Campéon del Siglo (il primo della squadra uruguayana) ha 43.000 posti a sedere ed è dotato delle più moderne attrezzature e servizi, al suo interno un museo del club.
Il testo dello spettacolo è stato scritto da Darwin Pastorin. Nato in Brasile, italiano a tutti gli effetti, scrittore e giornalista ha seguito eventi memorabili del calcio sudamericano e per oltre 30 anni ha raccontato il calcio italiano.
A lui il compito di portarci all’Estadio Campéon del Siglo… e in tutti gli stadi del mondo dentro all’“etica” o all’immoralità del calcio, un gioco, una passione…
L’invito è di presentare il nostro lavoro per tre sere nel prestigioso Teatro Solis (22/25 ottobre) nell’ambito delle “Giornate del patrimonio” manifestazione annuale promossa dal Ministero all’Educazione della Cultura dell’Uruguay.
Questo atteso appuntamento nazionale ogni anno ha un diverso argomento tematico che nel 2018 sarà quello delle migrazioni.
Pertanto il nostro spettacolo si inserisce perfettamente in questo quadro come analisi e collante culturale.
Infatti, nel lavoro si parla dell’approdo dei nostri migranti non solo per la storia del calcio locale ma per la realizzazione della rete ferroviaria del paese così come si parla dei legami culturali e dello scambio tra Cesare Pavese e Onetti, tra Eduardo Galeano e Pasolini, in un intreccio di sentimenti che la stessa scrittura italo-latino-americana di Darwin Pastorin ha saputo ben miscelare.
IL TEATRO SOLIS
Il Teatro Solís è il principale teatro di Montevideo. Fu progetto dal reggiano Carlo Zucchi, a cui succedette l’architetto Francisco Javier de Garmendia per la prosecuzione del progetto.
Fu inaugurato il 25 agosto 1856 con la rappresentazione dell’opera Ernani di Giuseppe Verdi.
Dopo lo stallo decennale, nel 1998 il governo dell’Uruguay diede inizio ai lavori di restauro e ristrutturazione, conclusi con una nuova inaugurazione il 25 agosto 2004. Da allora la programmazione include spettacoli di teatro, lirica e danza aprendosi alle eccellenze artistiche internazionali.
Da allora ha recuperato tutto il suo splendore e prestigio come palcoscenico locale e del mondo.
Durante oltre 150 anni hanno calcato il suo palcoscenico figure di primo piano del panorama artistico internazionale e hanno potuto consacrare la loro carriera decine di artisti nazionali di grande rilevanza.
Il teatro si colloca tra la città vecchia e quella nuova ed è attiguo, alla sua sinistra, al Palazzo della Presidenza della Repubblica. E’ inserito nei percorsi culturali artistici della città.

One Response to : Ritorniamo a Peñarol, nel Piemonte d’Uruguay

  1. Dante says:

    ¡Inmenso Peñarol!
    Estaremos en el teatro Solís viendo la obra.
    Un abrazo desde Uruguay a todos los muchachos de Assemblea teatro.

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