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Ricordo di Gigi Meroni a 50 anni dalla scomparsa

01 ottobre, 2017 - 20:30 Mausoleo della Bela Rosin, strada Castello di Mirafiori 148/7 - Torino

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con Gian Paolo Ormezzano

Nel 1967 nasceva Assemblea Teatro e moriva Gigi Meroni. Ecco perché, a 50 anni dalla sua scomparsa, assemblea Teatro vuole dedicare una serata alla “Farfalla Granata”. Così era soprannominato, per le sue movenze all’interno del rettangolo di gioco e per il suo stile di vita al di fuori del campo.
Un elemento di queste caratteristiche sarebbe l’orgoglio di ogni tifoso, ma il personaggio di Gigi non si ferma solo all’immagine del calciatore, è molto, molto di più. Meroni ascoltava i Beatles e la musica jazz, dipingeva quadri leggeva libri e scriveva poesie. Rappresentava la vitalità e la particolarità di quegli anni.
“Mister mezzo miliardo”. Così lo chiamarono i giornalisti quando il giovane Agnelli cercò di portare l’ennesimo campione alla Juventus sborsando una cifra per quei tempi impensabile. Ma una vera e propria
rivolta dei tifosi del Toro impedì il suo trasferimento.
La sua esistenza, come uomo e come calciatore, ben si accosta a quella che è la storia granata. Protagonista indiscusso, con le sue reti e le sue giocate, del Torino allenato da Nereo Rocco, una società finalmente
capace di tornare in auge dopo il declino seguito alla strage di Superga.
Un legame con il Toro e con la sua leggenda che portava già nel nome. Per uno strano caso di omonimia, il comandante del velivolo tragicamente schiantatosi a Superga cancellando il Grande Torino, si chiamava
proprio Meroni. Un file rouge che lo ha legato al Toro anche nel momento della morte: investito mortalmente da quell’Attilio Romero che diventerà poi il Presidente granata alla soglia degli anni 2000.
“Era un simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni”. Così lo ricordava Gianni Brera.
La sera del 1° ottobre, in compagnia di un altro giornalista, memoria storica del Torino calcio, Giampaolo Ormezzano, rivivremo la sua storia, il suo estro, genio e sregolatezza. Un uomo fuori dagli schemi nella vita
di tutti i giorni, un calciatore capace di goal incredibili e dribling impossibili.
Scriveva di lui Piero Vietti: :Imprendibile, geniale e pazzesco, Meroni giocava con il 7 sulla schiena, i calzettoni abbassati, la maglia fuori dai pantaloncini, i capelli lunghi e la barba. Dipingeva quadri e disegnava vestiti, girava con una gallina al guinzaglio e si divertiva a intervistare i passanti chiedendo loro cosa ne pensavano di Gigi Meroni, sicuro che in quella società non ancora rintronata dalle televisioni difficilmente lo avrebbero riconosciuto.

 Ingresso gratuito

2 Responses to : Ricordo di Gigi Meroni a 50 anni dalla scomparsa

  1. Dino says:

    Buon giorno, potete dirmi per favore se bisogna prenotare?

    grazie mille e buon lavoro

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