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Ricordando WILLY JERVIS / FUOCHI Oratorio per la memoria valdese

05 agosto, 2015 - 21:00 Piazza Jervis – Villar Pellice

 

5 agosto 1944 / 5 agosto 2015 – in ricordo di Willy Jervis

riduzione scenica di Marina Jarre – Renzo Sicco
contributi all’elaborazione Giorgio Tourn – Giulio Vincentini
Regia Renzo Sicco / aiuto regia Giovanni Boni – Valerio Maffioletti
realizzato da Cristiana Voglino, Chiara Tessiore, Giovanni Boni, Lino Spadaro,
Paolo Sicco, Chiara Pautasso, Andrea Castellini, Angelo Scarafiotti, Andrea Fardella,
Fulvia Romeo, Valeria Tron
musiche di Roger Waters, Dead Can Dance, Clannad, Franco Battiato,
Corale Evangelica di Torino, Johann Pachelbel, Soft Machine, Klaus Shultzee

Lo storico spettacolo tratto dal testo “Ascanio e Margherita” di Marina Jarre torna, dopo il perdono richiesto da Papa Francesco, ad emozionare narrando i dolori e il coraggio dell’epopea valdese. L’amore impossibile tra la contadina valdese e il nobile cattolico, si snoda nell’arco di 27 anni, dal 1689 al 1715. Una data speciale, questa del 5 agosto, per ricordare un valdese, partigiano, che moltissimi anni dopo il glorioso rimpatrio avrebbe dato la vita per gli ideali di libertà e fratellanza, Willy Jervis.

Questa è una piccolissima storia persa in altre così grandi… Un amore piccolo in confronto alla grandezza della storia che li coinvolge, quello impossibile tra Margherita, una contadina valdese, e Ascanio, un nobile cattolico. La vicenda si snoda nell’arco di 27 anni, dal 1689 al 1715, biblica e domestica, poetica e densa di terrore; non rispetta un ordine cronologico, ma, correndo avanti e indietro negli anni, ne inventa uno nuovo, quello del ricordo e dell’associazione di pensieri.
Fuochi evoca situazioni di vita e di sofferenza patita da una minoranza che non rinuncia alla sua identità. Margherita racconta la sua storia particolare, una piccola storia persa dentro ad una più grande che la investe, la trascina, la devasta. Accadeva nel ‘700, accade oggi. Fuochi è un testo di suggestione forte che ripropone l’indignazione civile verso gli integralismi, ricordando secoli di oscurantismo che tentarono, senza riuscirci, di estirpare il valdismo con macelli e deportazioni. Un copione secco, 18 scene in cui un’avventura seicentesca intreccia la passione con la persecuzione, le durezze, gli esilii che in quel volgere di secolo subirono le genti di fede Valdese.

ingresso libero

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