a cura di Davide Longo
Anche se è appena uscito il suo nuovo romanzo, “Luomo verticale” edito da Fandango Libri, mi piace fare qualche passo indietro e andare a un lavoro che lo scrittore piemontese Davide Longo ha curato per Einaudi alcune stagioni fa.
Di questa raccolta non sono tanto importanti i nomi degli scrittori selezionati… quanto lo spirito, la scelta fatta per inserirli, cosa che in genere è dovuta più alla fama che ad una regola del curatore.
Leggere l’introduzione di RACCONTI DI MONTAGNA allora è essenziale. Scritta con cura, rappresenta una “filosofia” che molti amanti della montagna, e di letteratura, possono decidere di condividere o meno sin dall’inizio. Quella di un territorio non fatto di pareti e riinvii, corde, sfide e forza fisica. Una montagna invece che si favoleggia, con invenzione letteraria, dove più di una salita o di una croda può diventare importante l’incontro tra uomini in taverne calde che riparano da un freddo estremo o la forza degli uomini che decidono di vivere tra le alte pareti. Insomma, mancano gesta epiche, restano la terra e le azioni degli uomini. Ad esempio mi sono innamorato del racconto surreale di Salgari, lontano da quella letteratura con gli scarponi “propriamente” ritenuta di montagna, o il Levi che parte da un laboratorio per raccontare di un uomo e della sua storia. Così si ritrovano ancora un curioso Hemingway da trattoria, Nabokov, Chatwin, Rigoni Stern… fino a Petrarca.
Ecco allora la montagna spogliata di eticità, meno verticale del solito, quasi rarefatta, come la sua aria ad alta quota.
LONGO DAVIDE
RACCONTI DI MONTAGNA
Editore: EINAUDI
Pubblicazione: 10/2007
Numero di pagine: 318
Prezzo: € 18,50
Alberto Dellacroce