Informativa Cookie

ORFANA DI FIGLIO

01 maggio, 2015 - 09:36

Claudiana editrice

testi di Taty Almeida e Massimo Carlotto
prefazione di Erri De Luca
postfazione Luis Sepulveda
un libro a cura di Renzo Sicco

Quello che ho imparato in questi anni dall’esperienza di Assemblea Teatro è che il teatro non è una convenzione ma vita, dedizione, entusiasmo, pratica di un’umanità necessaria.
Massimo Carlotto

ORFANA DI FIGLIO è il nuovo libro curato da Renzo Sicco ed edito da Claudiana. Il terzo dopo le pubblicazioni di “Il funerale di Neruda” e “Fuochi”. Un’opera che vuole ripercorrere circa vent’anni di storia della compagnia al fianco di uomini e donne che credono e lottano per i Diritti Umani.
La biografia di una Madre argentina testimone di lotta e memoria, Taty Almeida, l’esperienza di vita, prima che di scena, che si è compiuta con PIU’ DI MILLE GIOVEDI’, spettacolo teatrale che in quindici anni continuativi di rappresentazione ha saputo andare ben oltre il teatro per diventare simbolo di una battaglia per la verità, la collaborazione con Massimo Carlotto che ritorna attraverso una conversazione tra il regista e lo scrittore, sono i molti elementi di questo libro che ruota attorno al testo di un monologo teatrale scritto all’inizio dell’anno 2000. In poche scene, in poche pagine, si condensa la storia dei movimenti civili che in Argentina hanno lottato per indicare verità e ottenere giustizia. Arricchiscono e completano questo percorso una prefazione, firmata dallo scrittore Erri De Luca, e una postfazione di Luis Sepulveda che sono concentrato e sintesi , scritte con la sensibilità e la maestria proprie delle due grandi firme.
Un libro dalle differenti sfaccettature, biografia, storia, carteggio. Un segnale forte per ripensare avvenimenti, quelli di cui è stata protagonista l’Argentina della dittatura, accantonati troppo in fretta dalla stampa internazionale negli anni ’90 e che, grazie al lavoro di giudici, attivisti, scrittori, attori, cantanti, registi e persone comuni, ma soprattutto alla caparbietà di un gruppo di donne infaticabili, hanno ottenuto le condanne di molti colpevoli .

La biografia Taty Almeida. Argentina, ma anche torinese d’adozione quanto probabilmente cittadina di moltissime città del mondo, quelle in cui ha raccontato costantemente la storia de las locas, le pazze di Placa de Mayo. Una biografia nata da lunghe chiacchierate, che Renzo Sicco condensa sulla carta per testimoniare una personalità che ha saputo, insieme alle altre compagne, affrontare il dramma, combatterlo, e ridare dignità e giustizia ad un intero Paese.
Il carteggio Massimo Carlotto scrisse 15 anni fa il suo primo copione teatrale. Nasceva questa esigenza da un incontro, quello con Renzo Sicco, e dalla volontà di dare ossigeno sul palco a “Le Irregolari”, il libro con cui l’autore padovano, tra i primi denunciava contro ogni silenzio, una vicenda storica oscura, mai fino ad allora analizzata attentamente, quella della desaparicion in Argentina.
In occasione della pubblicazione integrale di quel copione, Massimo Carlotto e Renzo Sicco hanno dato alla stampa un carteggio con il quale ripercorrono le diverse tappe di una collaborazione che ha dato frutti desiderati quanto insperati allora. Una collaborazione che li ha visti entrare a pieno titolo tra coloro che a livello internazionale hanno saputo raccontare al vasto pubblico la storia di madres, abuelas, hijos, che con forza e costanza, ancora oggi, lottano per verità, memoria, giustizia.

Copertina

Prefazione

Piazza di Maggio è un nome magnifico per uno spazio aperto in mezzo alla città. Ognuna nella sua topografia dovrebbe avere una piazza dedicata al mese di maggio.
Giovedì è il giorno piantato in mezzo alla settimana come un callo dentro una mano.
Solo le madri sanno essere orfane dei figli.
L’Argentina divorò la sua gioventù nel decennio settanta del secolo che ha più sprecato vite.
Una generazione manca, senza neanche la pace di una tomba a riceverla.
Perciò le madri di Piazza di Maggio negarono il loro lutto per ogni giovedì, portando al collo le fotografie dei figli da aspettare. La dittatura li volle mai nati, le madri li vollero mai morti.
Da un capo all’altro delle pagine di questo libro le loro voci di sentinelle formano l’effetto di eco che ha potuto spargersi per il mondo e sabotare il silenzio. Le loro voci hanno scosso la dittatura prima che cadesse, l’hanno incalzata dopo dal banco dei testimoni.

Il mondo visitava l’Argentina nel 1978 che ospitava i campionati mondiali di calcio. Dietro i generali in alta uniforme sul palco in tribuna nessuno voleva vedere gli aerei che buttavano in mare i vivi incatenati, le fosse comuni. Il mondo a Buenos Aires guardava i piedi dei calciatori, non le mani guantate dei boia in divisa.
Ci sono volute le madri di Piazza di Maggio per fare uscire dall’ombra le stragi, dall’ombra le complicità della chiesa di allora, cappellana militare dei torturatori. Ci sono volute le madri di Piazza di Maggio.
Ci vogliono ancora loro, e le altre, le nuove madri di piazze del mondo a rompere la fila delle sottomissioni, delle indifferenze, dei silenziatori.

Erri De Luca

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>