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NASCE NELL’ACQUA MA MUORE NEL VINO

27 marzo, 2015 - 21:00 Teatro Agnelli, via Paolo Sarpi 111 - Torino

Nell’ambito della rassegna “Il buon riso, miracolo italiano”

 testo di Laura Pariani
con Manuela Massarenti
canti eseguiti dal vivo Valeria Benigni, Paola Lombardo, Betti Zambruno
alla regia e ai fornelli Renzo Sicco

“Questo è il nuovo teatro popolare! Di gran livello interpretativo, di ottima scrittura, capace di arrivare a tutti senza abbassare in alcun modo il piano della proposta che rimane ricca e alta.
Insolito teatro davvero, per dilagare nei pensieri e nelle opere di ogni persona”.
Remo Rostagno

Intorno ad un tavolo, viene preparato un vero risotto. Così, un breve momento di ristoro si mescola ad una storia che inizia nel lontano 1914, passando attraverso il Ventennio, le risaie, la povertà del dopoguerra, l’emigrazione e il lavoro. E’ così che la straordinaria autrice di questo testo, Laura Pariani, finalista al Campiello 2003 e 2010 e Premio Carlo Levi 2014, ci racconta il suo incontro con “Nives”, donna d’acqua e di terra, donna di riso.
Nives racconta di fronte ad un piatto di riso, cotto alla piemontese, e dunque con un bel bicchiere di vino … perché si sa, il riso nasce nell’acqua ma muore nel vino!… Parla di sé e così della Sua Italia, un’Italia povera dove le donne andavano a mondare, a strappare il riso all’acqua, “sveglia presto e quasi nessun soldo in tasca”. Poi fu il tempo del Duce, e tutte andarono a Roma cantando, attraverso un paese che viaggiava veloce verso un triste destino.
Poi venne il tempo dell’addio. “Perché, dopo la guerra, il lavoro mancava, le macchine arrivate nei campi toglievano spazio alle mondine”: destinazione Svizzera, alla ricerca di una nuova vita. Una città, Zurigo, dove gli italiani erano “maccheroni”. Ma anche lì, “giù la schiena” e tanto duro lavoro hanno prodotto i loro frutti, conquistando il rispetto.
Nives racconta parole che sono di migliaia d’italiani, parole lontane, ma ferme. Storie che unite a canzoni rivisitate dal trio vocale Trobairitz d’Oc, rileggono altri tempi mentre nel piatto fumante profuma un riso affogato nel vino, e non potrebbe essere altrimenti, perché come la protagonista ricorda “il vino fa sangue mentre l’acqua fa tremar le gambe!”

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