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LOUIS CHABAS DETTO “ LULU’ ”, GINO BARTALI “ IL CAMPIONE ”, E GUGLIELMO JERVIS DETTO “ WILLY ” – TRE STORIE DI RESISTENZA

05 agosto, 2014 - 21:00 PIAZZA JERVIS Villar Pellice

La VAL PELLICE ricorda WILLY JERVIS a 70 anni dalla morte

testi di Gian Paolo Ormezzano e Pino Cacucci
adattamento di Renzo Sicco
con Luca Occelli, Andrea Castellini, Valeria Benigni
con la partecipazione di Andrea Fardella e Valeria Tron
voci fuori campo di Gian Paolo Ormezzano, Lino Spadaro, Luisella Tamietto,
Renzo Sicco, Angelo Scarafiotti, Roberta Fornier
registrate nello studio fonico di Andrea Raviola
regia di Lino Spadaro e Renzo Sicco

La libertà è sangue? Per conquistare dei diritti civili, religiosi, sessuali c’è sempre bisogno che scorra del sangue? E deve sempre inevitabilmente essere così? Non lo so.. spero di no, credo si possa evitare o almeno cercare di farlo e penso si possa far questo solo con l’intelligenza.
A noi tutti, per cercare risposte, possono servire dei simboli, per me almeno è così. Mi tornano in mente:
i falò: la libertà per noi di poter professare la fede valdese. Una libertà non compiuta però se pensiamo a quanti esseri umani sono ancora perseguitati nel mondo per le loro fedi;
Willy Jervis: la forza di un uomo che crede fermamente in un ideale e lotta fino alla fine e lascia scritto: “Non chiamatemi povero, muoio per aver servito un’idea”.
Lilia Garnier

Gino Bartali, il grande campione di ciclismo, nel settembre 2013 è stato dichiarato “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’Olocausto fondato nel 1953. La nomina di “Giusto tra le nazioni” è un riconoscimento per i non-ebrei che hanno rischiato la vita per salvare  quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste.
Bartali, oltre ad essere un campione delle due ruote, si distinse in quegli anni per il coraggio con cui collaborò per salvare dalla deportazione diverse famiglie per un totale di oltre 800 persone.
Assemblea Teatro con un anno di anticipo su questo importante evento, grazie alle parole offerte da Gian Paolo Ormezzano, ha messo in scena questa storia.

Sulle colline del cuneese ha abitato i giorni della resistenza Luis Chabas, un partigiano di origini francesi, conosciuto da tutti col nome di battaglia di Lulù.
Di piccola statura, bellissimo, è stato amato da tutte le ragazze di Langa.
Straordinario nei suoi travestimenti beffava fascisti e nazisti a tutti i posti di blocco. Un altro scrittore, Pino Cacucci, ne ricostruisce con tenerezza e grande scrittura la bella storia sino al suo tragico epilogo.

Uno spettacolo sui valori, grandi valori, ma privo di retorica come i protagonisti di cui narra, come nello stile di una compagnia, Assemblea Teatro, che continua ad essere immersa nella memoria perché non smette di sognare e credere nel futuro.

Ingresso gratuito

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