di Ago Panini
Esordio fulminante per AGO PANINI? Scrittore torinese, classificato tra i giovani non più giovani (Remmert & company), al suo primo romanzo per una casa editrice anch’essa esordiente (INDIANA), che apre la nuova collana TRACCE dedicata alla narrazione musicale. Insomma, quei libri che hanno un fulcro attorno a cui tutto ruota, la musica. L’erba cattiva racconta la storia di un ragazzo e del suo incontro con una copertina dei Clash, un’esplosione, dagli anni ’70 a oggi, un revival di sensazioni, pezzi rock che risenti mentalmente mentre leggi, situazioni che potresti aver visto (anche se non da protagonista) e amici con cui hai vissuto lunghe notti. Panini racconta la band, la ribellione giovanile che si esprimeva negli anni ’70/’80 dietro a una chitarra, i Clash di London Calling e il punk senza freni. Racconta una stagione di idee, pensiero, rivolta che però non è mai maturata, si è fermata lì diventando grande insieme ai suoi artefici/protagonisti. Oggi giovanotti sopra i quarant’anni si ritrovano a scriverla in un mondo in cui i sogni sono ormai un capitolo chiuso. Ago Panini racconta la “sua” storia con devozione, un inizio di libro “fulminante” ma poi davvero troppe pagine per dare sfogo ai ricordi. Insomma, applauso alle intenzioni e all’INIZIO in tutti i sensi, in un momento in cui fa piacere trovare persone, e tante, che scommettono mettendoci del proprio.
Alberto Dellacroce
