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L’America che amiamo

24 ottobre, 2019 - 21:00 Teatro Agnelli, via Paolo Sarpi 111 - Torino

presentato da Rudi Trudi

con Gualtiero Marangoni (basso), Renato Taibi (batteria), Maurizio Baldini (chitarra), Dario Dell’Ara (voce), Marco Calegher (tastiere)

voci recitanti: Gisella Bein e Alberto Barbi

regia Renzo Sicco

brani di Steve Miller, Prince, Frank Zappa, Chet Baker, Lou Reed, Dave Matthews,

Gino Vannelli, Bruce Springsteen, Bob Dylan, Jimi Hendrix

 

Un viaggio, attraverso musica e parole, un concerto e un recital, per riscoprire quell’America che dagli Anni ‘50 ad oggi ha invaso il nostro immaginario attraverso i suoi artisti, la musica e la letteratura.

L’opinione pubblica tende oggi ad avere un giudizio netto su cos’è l’America: da un lato chi ne tesse le lodi (“perché difende dal male”, “dà libertà e democrazia”, “perché è il nostro traino economico”…), dall’altro invece chi la odia ( perché è arrogante, perché vuole controllare la politica mondiale, perché fa la guerra…). Insomma, che la si ami o la si odi, sembra che l’America sia oramai un grande monolite, da osservare così com’è, senza sfumature o tonalità differenti.

Lo spettacolo L’America che amiamo vuole andare oltre quest’idea diffusa, per guardare i tanti pezzi, le tante sfaccettature di cui il monolite è composto, percorrendo ciò che di più intenso l’America ha saputo indicare nel corso degli ultimi decenni.

L’America è qualcosa che abbiamo amato e sognato attraverso le parole di Leavitt e Kerouac, attraverso le canzoni di Bob Dylan o Jimi Hendrix, attraverso i miti dei cinema

come James Dean o Marilyn Monroe, e attraverso le parole dell’italianissima Fernanda Pivano, la traduttrice dei pilastri della letteratura anglo-americana (menzionata dal premio Tenco 2005 “per aver fatto conoscere il sogno che sta dietro la scrittura”).

Con questa America ci sentiamo in debito e in credito d’amore!

Ad accompagnare le parole di Gisella Bein e Alberto Barbi, sul palco ci sono i Rudi Trudi. La band, che nasce più di trent’anni fa, inizia nei locali e rassegne torinesi con brani inediti. In seguito interpreta brani inediti. Interpreta brani dall’ indirizzo marcato, da Springsteen a James Taylor, da Lou Reed a Prince, ai tanti altri artisti di quell’America che piace a molti giovani e non più giovani.

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2 Responses to : L’America che amiamo

  1. Flavia D'Ercole says:

    gradirei informazione sull’acquisto dei biglietti d’ingresso : si possono fare on line oppure direttamente a teatro la sera dello spettacolo? Grazie

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