Informativa Cookie

LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI

08 marzo, 2008 - 12:40

Paolo Giordano

vincitore del Premio Strega (2008)

Questa recensione è apparsa sul sito 15 giorni dopo l’uscita del libro.

Opera prima del venticinquenne torinese

“La solitudine dei numeri primi” è un romanzo bellissimo fin dal titolo. Una scrittura pacata, una storia non urlata e senza apparente brillantezza ma così palpabile e carica di vera umanità da rompere il buio pur nella scelta di un tema oscuro quale la solitudine del vivere. Alice e Mattia sin dalle prime pagine si fissano nella memoria quali personaggi indelebili. Sono antieroi ed è proprio la loro natura semplice, la loro verità, a renderceli così umanamente vicini da sentirne l’odore. Un odore carico di rabbia, mestizia, schifo e amore per i maltrattamenti che la sorte impone, per il coraggio mancato, per quella forza a cui si aggrappano anche nelle situazioni più estreme.
Un libro che è fuori dal coro. Scritto da un giovane che non fa il giovanilista, che non è modaiolo, che non vuole stupire e stupisce di più per la profondità con cui scava nei personaggi, per la leggerezza che questi sanno tenere pur nella pesantezza delle loro vicende, per la pietà profonda che traspare in ogni scelta nel procedere inevitabile della vita. Una lettura gradevolmente insolita che illumina, se pur pacatamente, il buio dei giorni che sentiamo attorno. Un libro sulla distanza che ci avvicina fortemente alla vita.

Renzo Sicco

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>