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LA FIABA DEL VAJONT

08 marzo, 2007 - 12:45

Luigi Dal Cin

Il 9 ottobre del 1963, in seguito alla costruzione della diga del Vajont, il monte Toc franò distruggendo i paesi nella valle di Erto e Chiasso.

Si può ricordare e riscrivere di una tragedia senza cattiveria, anzi, trasformando il dolore in fiaba. A questo hanno pensato i ragazzi di Longarone quando hanno deciso di affidare ad uno scrittore e ad una disegnatrice la loro storia.
C’era una volta … parole e schizzi danno vita al principe Toc e alla principessa Acqua, divenuti lui montagna e lei ruscello a causa del terribile incantesimo di una perfida strega… e che nel loro ultimo e mortale abbraccio portarono il buio sul loro amato regno … e dal buio nacque speranza.
Ecco un punto di vista inedito, che dal nero della morte, dal nero di una notte in cui la montagna cadde e l’acqua portò via un’intero paese, si può comunque cercare la luce che venne dopo, con i colori che si porta appresso.
Una fiaba per esorcizzare un dolore lungo 40 anni di cui i vecchi portano ancora indelebili cicatrici e che i giovani, con la semplicità di chi spera nel futuro, non vogliono dimenticare.

Alberto Dellacroce

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