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JACK FRUSCIANTE E’ USCITO DAL GRUPPO

11 dicembre, 2013 - 10:00 Teatro Agnelli, Via Paolo Sarpi 111

di Enrico Brizzi – pubblicato da Baldini e Castoldi Dalai editore

riduzione e adattamento teatrale di Renzo Sicco
interpreti Andrea Castellini, Chiara Pautasso, Chiara Tessiore
regia Marco Pejrolo
supervisione ai movimenti di scena a cura di Antonella Dell’Ara
musiche eseguite dal vivo dai Funky Village
Stefano Conrotto, Michele Forlani, Stefano Filippone

brani dei Sex Pistols, Cure, Clash, Green Day, Madness, Kasabian, Lucio Battisti, Vasco Rossi,
King Mob, Television, Violent Femmes, Ramones, Marlene Kuntz, Red Hot Chili Peppers, Dire Straits

Ci sarà tempo per me e tempo per te
E tempo ancora per centinaia di indecisioni
E altrettante visioni e revisioni
E certamente ci sarà il tempo
Per chiedersi “Posso Osare?”
Thomas Stearn Eliot

Romanzo cult di diverse generazioni cresciute attorno agli anni ’90 “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” nelle sue numerosissime edizioni continua ad essere un long-seller editoriale anche quando i più grandi successi si dissolvono nel giro di pochi mesi. Proprio in un momento in cui la crisi economica e la disoccupazione hanno condotto il Governo e tutto il paese a rimettere i giovani al centro del discorso dello sviluppo, ci è parso consono e importante riprendere le parole dell’ultimo grande affresco generazionale scritto dall’interno (l’autore all’epoca era un diciassettenne) per parlare dell’adolescenza nella società contemporanea, dei suoi turbamenti nel passaggio doveroso all’età adulta e al mondo del lavoro. Abbandonare la vita comoda fa paura. A chi deve ancora scegliere “cosa fare da grande”, chi essere, cosa volere, fa paura sapere di avere una scelta. E allora ci si difende dietro ad una maschera di cinismo: “cosa vuoi cambiare? Vuoi fare la rivoluzione?” O ci si anestetizza e non si coglie l’opportunità del mutamento. Questo testo mostra invece che si deve affrontare questa “paura”, e ci si deve, quantomeno, porre la domanda.
Il titolo si ispira al chitarrista italoamericano che ha lasciato la sua band, i Red Hot Chili Peppers, raggiunto l’apice del successo. Dall’uscita del libro nel 1994, John Frusciante (questo il vero nome) è poi ritornato nel gruppo per andarsene definitivamente lo scorso anno.
Enrico Brizzi è stato il più giovane (19 anni) scrittore italiano finalista del premio letterario Campiello e nel romanzo affronta un’età di trapasso con i suoi scogli, le sue inquietudini, i grandi interrogativi, gli inconsolabili dolori nella quale si sviluppano le vicissitudini di un gruppo di ragazzi. Protagonisti Alex e Adelaide con la loro improbabile storia d’amore, attorniati da diciottenni le cui imprese sono restituite con un ritmo incalzante, scandite da avvenimenti scolastici, familiari e da tragedie italiane.
Un affresco che rappresenta il mondo sommerso ed inquieto dei giovani trasformandosi in un’ironica ed irridente epopea, in un racconto non logico e consequenziale, bensì caotico e disordinato, insomma… anarchico come l’atmosfera che descrive.
I temi toccati sono quelli del disagio e del conflitto con gli adulti, dell’amicizia, del travaglio sentimentale ed esistenziale dei ragazzi, tematiche presentate al pubblico senza false o accademiche disquisizioni, bensì con sensibilità e forte impatto emotivo, ma soprattutto con coerente veridicità e col linguaggio che gli appartiene, senza ridurre ad una storiella di ragazzini quella che invece è rappresentazione vera e viva di quel passaggio che tutti abbiamo dovuto attraversare.

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