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Io c’ero davvero

05 luglio, 2022 - 21:00 Mausoleo della Bela Rosin - strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino

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Mausoleo della Bela Rosin

Gian Paolo Ormezzano

IO C’ERO DAVVERO

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Nella nostra narrazione estiva, ecco uno spazio dedicato allo sport, raccontato in diretta da due testimoni storici.

Il primo, granata di razza, è Gian Paolo Ormezzano, accanito tifoso del Toro, è stato però anche grande amico di Boniperti. Inarrestabile narratore di ciclismo, calcio e da giovane discreto nuotatore. Nella sua vita ha partecipato ed assistito a più Giri d’Italia, Francia, Olimpiadi e altre mille meraviglie, di tanti suoi colleghi.

E poi Darwin Pastorin, che più di ogni altro ci ha raccontato il calcio latino-americano e proprio la sera dell’11 luglio (leggi la scheda), esattamente 40 anni dopo, sarà testimone in diretta dei Mondiali ’82. Quelli vinti dalla nostra Nazionale di calcio, con il grande tifo di un Paese intero e soprattutto di un supporter d’eccezione, il presidente Sandro Pertini.

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Ingresso gratuito

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«Il mondo non aveva nessun bisogno di questo libro, mentre ne avevo io di scriverlo, per sgravarmi di fortune, fatiche, incubi e anche (e soprattutto) allegrie spesso esagerate ergo colpevoli. È nato come rassegna mia onanistica delle cose buffe, tragiche, buffe, strane, buffe, interessanti, buffe, assurde, buffe, belle, buffe, brutte arrivatemi addosso e rimastemi dentro dal diciamo 1953, primo articolo su Tuttosport, a stamattina, con i massimi attori-campioni mondiali nel mio vasto diorama sportivo. Mi hanno detto che con 25 Olimpiadi (estive e invernali) sono diventato primatista mondiale di giornalismo ai Giochi e non me ne frega niente. Sono soltanto dispiaciutello per la fine del mio giornalismo diciamo classico, quello dell’andare-vedere-raccontare. Io di quella mucca sacra ho munto e bevuto tanto latte, bene così (per me). Adesso i giornalisti sportivi e non solo fanno montare il latte spesso rancido dalla televisione, lavorando comodi a casa. Il “viaggio” massimo rischia di diventare quello per raggiungere la redazione, se ancora esiste e non è un ologramma tecnologico. A libro appena finito il Covid mi ha aggredito. Me la sono cavata, ribaltando certi pronostici del genere scientifico-gufesco. Cinque diversi ricoveri in un mese tutto tremendo. Con anni 85 e polmoni 2 invasi dal virus, non è stato il caso di impegnare la macchina della terapia intensiva. Mi hanno salvato le mentine (vedasi biografia) al posto delle sigarette. E ne è uscito l’ennesimo mio reportage, il più sofferto direi. In paragone a esso, la minirassegna finale di articoli significativi e cosine giornalistiche varie può sembrare una lunga mia gita nel paese dei balocchi».

Gian Paolo Ormezzano

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gian paolo ormezzano-io c'ero davvero-COVER***

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