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Il primo segnale

22 febbraio, 2021 - 02:55

Il 22 febbraio 2020 ricevevamo il primo segnale circa l’arrivo del Covid in Italia e della conseguente successiva sospensione delle attività. Vennero chiusi allora anche i teatri ma pensavamo fosse una criticità di qualche settimana. Furono invece quasi quattro mesi, a cui vanno aggiunti gli attuali cinque mesi ancora in corso. È passato un anno, ma per noi si tratta di due intere stagioni, ovvero un impatto devastante. Difficile, in queste condizioni, tenere vivo un briciolo di ottimismo o un soffio di speranza.

Abbiamo vissuto un’isola positiva questa estate che ci permetteva di verificare che il pubblico restava con noi. Poi, una nuova interruzione, ed abbiamo dovuto adattarci a nuovi linguaggi telematici per non perdere il contatto con gli spettatori.

Abbiamo invece perso per Covid un grande amico come Luis Sepúlveda, che non sarà in alcun modo rimpiazzabile per cui, sicuramente, ci sentiamo più poveri. Ci siamo stretti agli altri scrittori nostri amici e collaboratori e con loro abbiamo aperto “Finestre su Torino”, difendendo la nostra città, la sua visibilità.

Onestamente, anche nei confronti di Sepúlveda abbiamo continuato a tenere vivi i nostri impegni civici e sociali. Abbiamo ricordato la Shoah, abbiamo festeggiato i 41 anni della Città di Collegno, ricorderemo l’8 marzo “Il coraggio delle donne” e non dimenticheremo la Bosnia e le Madres di Plaza de Mayo.

Difendiamo la nostra identità e, nonostante tutto, non ci arrendiamo e confidiamo di poter riguadagnare nuova energia, ritornando in sala con tutti voi. Speriamo non ci abbandoniate, perché adesso abbiamo davvero bisogno di voi.

Renzo Sicco

TEMPO-a

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