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I protagonisti dei 50 anni – Chiara Tessiore

03 novembre, 2017 - 14:58

13897_4551500003426_3898982385521408982_n16 Febbraio 2012, ore 21. Ho 22 anni, sono uscita dall’Accademia da tre mesi esatti. Sto per fare il mio debutto da attrice professionista. Lo spettacolo è “Fuochi”. Viene fatta una prova tecnica nel pomeriggio. Faccio riscaldamento vocale, un breve training. Arriva la mia scena. Sono tesa, precisa, preparatissima. E’ una lettura, ma la so a memoria. La faccio bene. Faccio bene anche le altre scene. A fine prova mi aspetto un commento, qualche indicazione, una conferma, un “brava”. Renzo mi chiama.

-“Senti Chiara… puoi dare una mano a Cristiana con i costumi?”

Ecco.

Questo è Assemblea Teatro.

Quel preciso momento racchiude il senso vero di cosa è -e continua ad essere- per me.

Una compagnia che funziona come una grande macchina e tu- attore, tecnico, regista, … – tu sei un ingranaggio che deve funzionare alla perfezione nel suo ambito professionale, ma al contempo non può non essere sinergico e solidale al movimento degli altri. Non si può. Per rispetto delle altre professionalità in gioco, per affetto verso le persone (che poi sono anche amici), ma soprattutto per una sorta di senso collettivo di ciò che si sta facendo.

In seguito a quell’episodio non ho più smesso di lavorare con Assemblea Teatro. Ormai sono quasi sei anni. ( E – anche se continuano a farmi fare le parti da “giovane” – comincio a non essere più una “giovane attrice”… ). Sono venuti gli altri spettacoli: il “Jack frusciante è uscito dal gruppo”, “La bambina che raccontava i film”, “Sulla Collina” e tanti altri fino ad arrivare agli ultimissimi “Uboat” e “Principessa Smarrita”; sono arrivati attestati di stima come l’inserimento in stagione del mio monologo “Occhi Nudi” o dei tanti spettacoli per ragazzi : tutti “comprati a scatola chiusa” perché “ci fidiamo di te”; ci sono stati momenti di tensione e di vicinanza; c’è stato -alla fine- anche il mio trasferimento a Torino e credo e spero che ci saranno ancora tanti altri traguardi (ad esempio aspetto con fiducia la tournée in Sud America … Renzo, se sei in ascolto, dico così…per dire…!)

Si dice che la storia si scriva ogni 50 anni. Ebbene io, di questi 50 anni, ne ho vissuti proprio pochi, ma sento che un pezzetto di questa storia mi appartiene.

P.S.

Alla fine di quel “Fuochi” del febbraio 2012, Renzo mi ha poi detto “brava”. Poi ha aggiunto:  “però adesso lo sai, vai a dare una mano a sistemare i costumi…!”

P.p.s.

La foto che allego è stata scattata alla fortezza di Fenestrelle da Sandro Voglino, qualche mese prima della sua scomparsa. È una tra le foto più belle che ho.

Chiara Tessiore

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