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Hiroshima e Nagasaki – libri e non bombe

06 agosto, 2015 - 21:00 Cascina Roccafranca - via Rubino 45 - Torino

a 70 anni dalla bomba che cambiò il Mondo

In sostegno della campagna #booksnotbullets

da un’idea di Renzo Sicco
con Gisella Bein (voce recitante) Edoardo De Angelis (Violino) Anna Barbero (pianoforte)
e la partecipazione straordinaria di Nanni Salio del Centro per la Pace Domenico Sereno Regis
testi (alcuni inediti, scritti per l’occasione) di LAURA PARIANI, GIACOMO DI GIROLAMO, ERRI DE LUCA, LUIGI PINTOR, GABRIELE ROMAGNOLI, CRISTINA GUARNIERI, ALBERTO SALZA, MARINA JARRE, FABIO GEDA,
PIER PAOLO PASOLINI

Anche se è agosto e tempo di vacanze, anche se è estate e tempo di divertimento impossibile dimenticare 100.000 civili cancellati con un solo ordigno. Un bombardamento che ha cambiato la storia di ognuno di noi. Un bombardamento ripetuto tre giorni dopo.
Impossibile dimenticare Hiroshima e Nagasaki, oltre 250.000 le vittime. Assemblea Teatro celebra senza retorica la memoria e, con lo stile che la contraddistingue, lo fa partecipando alla campagna mondiale #booksnotbullets (#librinonproiettili) voluta da MALALA YOUSAFZAI per i suoi 18 anni. Una campagna importante contro ogni guerra, contro ogni fondamentalismo, in favore di educazione scolastica e lettura.
Ognuno di noi potrà parteciparVi dando il proprio contributo, trasformando una semplice serata d’estate in un momento di memoria e di civile confronto collettivo.

Per una serata il cortile della Cascina Roccafranca diverrà uno spazio di scambio e dono di libri. Su quattro grandi tavoli il pubblico potrà portare libri da scambiare, incontrare altri lettori, lasciarsi consigliare, o regalare un libro non ancora letto. Dal palco la voce di Gisella Bein, e poi le parole di Nanni Salio, condurranno in una notte lontana 70 anni, una notte che ha cambiato il futuro dell’umanità, andando ad incidere su decisioni, scontri e quotidianità del mondo intero.

Grandi autori hanno risposto alla chiamata di Assemblea Teatro, firmando testi inediti o a loro cari, sul tema della “bomba” e della guerra, tra questi: LAURA PARIANI, GIACOMO DI GIROLAMO, ERRI DE LUCA, GABRIELE ROMAGNOLI, CRISTINA GUARNIERI, ALBERTO SALZA, MARINA JARRE, FABIO GEDA

Chi è Malala?

Il 9 ottobre del 2012, Malala Yousafzai, una ragazzina pachistana di 15 anni venne ferita al collo e alla testa, mentre tornava da scuola su un bus, da un miliziano dei Talebani. La sua colpa era l’impegno a favore dell’istruzione delle ragazze: aveva affidato alla Bbc il suo diario in lingua urdu nel quale raccontava la vita sotto i Talebani nella Valle di Swat. Quel giorno ha cambiato la sua vita e quella di molte altre bambine come lei, che sono scese in piazza per pregare per la sua vita, per rivendicare senza paura i loro diritti.
Per salvarla si mobilitò il Presidente Pakistano, quindi il mondo intero. Venne scelto l’ospedale Queen Elizabeth di Birmingham, in Gran Bretagna, dove subì una delicata ricostruzione del cranio e dal quale venne dimessa solo mesi dopo. Nel marzo 2013, Malala tornò a scuola, la Edgbaston High School di Birmingham, con il sorriso in faccia e la cartella rosa sulle spalle.
Da allora il suo impegno a favore dell’istruzione femminile ha subito un’accelerazione.
Storico il suo discorso alle Nazioni Unite nel 2013, dove in occasione del suo compleanno, sul capo lo scialle rosa di Benazir Bhutto, l’ex primo ministro pakistano assassinata da Al Qaeda nel 2007, mandò un messaggio ai Talebani, che “pensavano di zittirmi con una pallottola, ma non ci sono riusciti”. E un appello al mondo: “Un bambino, un insegnante e un libro possono cambiare il mondo. Impugniamo i nostri libri e le nostre penne, che sono loro le nostre armi più potenti”.
E’ una delle sue frasi più celebri, tradotta in più di 100 lingue, scelta anche come una delle tracce per il tema di cultura generale della prima prova della Maturità. Nobel per la Pace Due anni dopo il terribile attentato, Malala Yousafazi viene insignita col premio Nobel per la Pace. In quel preciso momento è “a scuola, come sempre”.
Oggi Malala compie 18 anni e li festeggia con un hashtag su Twitter, #booksnotbullets, accompagnato da un chiaro messaggio ai potenti del pianeta: spendete per i libri, non per le pallottole, non per le armi. Non ha chiesto regali, solo ha richiamato tutti a sostenere attivamente la causa dell’alfabetizzazione perché “l’istruzione è la vera arma per il cambiamento”. La campagna #booksnotbullets è accompagnata da una foto della giovane con “Il diario di Anna Frank” in mano. Secondo Malala, le spese militari che nel mondo vengono accumulate in otto giorni basterebbero per garantire 12 anni di istruzione primaria e secondaria a tutti i bambini del pianeta. Trentanove miliardi di dollari all’anno “possono sembrare una cifra enorme, ma in realtà non è così”, ha detto la ragazza, sostenendo che è questa la somma che il mondo destina in otto giorni alle spese militari.

 ingresso libero

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