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Gino e Fausto

21 ottobre, 2014 - 13:04

Franco Quercioli
Gino e Fausto
Una storia italiana

Un libro a tappe per raccontare, in un “giro”, un pezzo d’Italia. Libro scritto con una lingua ricca. Il parlato, alcuni brandelli di dialetto dei “nostri” due eroi, rendono fresco e gradevole il racconto. Ci si immerge in quell’Italia che riconosciamo attraverso i suoi dialetti. La storia d’Italia, quella grande, raccontata attraverso due vite più piccole, che tra il 1940 ed il 1960, seppero essere davvero grandi.

La trama del racconto si svolge così, letteralmente “a tappe”. Regolari, ad inizio libro. I piccoli Gino e Fausto, i giochi, la povertà italiana, la prima passione, le prime gare. Quindi qualche strappo, le prime biciclette, le prime gare toscane, le prime scazzottate. Cadute e forature, le morti che li colpirono. Poi tocca alle crono, per scremare il gruppo. Ed ecco le grandi gare, le vittorie, i “Giri”, ma soprattutto l’arrivo del giovane Fausto e il mondo che diventa una sfida tra i due campioni. Eccoci alle Alpi, e qui escono i campioni. Capitoli dedicati alla grande sfida e a due uomini che vissero anni duri senza tirarsi mai indietro. Si odiavano, si amavano. Non ci interessa. Le salite ci raccontano di due uomini timidi e schivi, forti, che non sapevano non combattersi. E qui l’Italia, la sua terra, esce tra le curve, nelle salite, quelle del Fascismo e della guerra. L’Africa dell’uno, le strade del centro Italia e la salvezza degli ebrei per l’altro.
E arriva la Repubblica, e ancora protagonisti. Ora tocca ai Tour. E l’Italia che conquista i cugini d’oltralpe. La guerra è un ricordo. L’Europa ritorna a sfidarsi sulle antiche strade.

Anche se si fa di tutto per non cadere nel dilemma, alla fine uno dei due ci deve piacere di più. E’ l’eterno dilemma. Il popolare Gino, l’austero e nobile Fausto. Che dire. La mia scelta l’ho fatta. Ora tocca a voi.

E a proposito di Gino …

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