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DOPPLER, vita con l’alce

06 marzo, 2011 - 17:01

di ERLAND LOE

 

DOPPLER è un viaggio a cavallo tra la favola e l’avventura, una ribellione al modernismo, alla tecnologia, alla vita “affollata” ed è un elogio del “non fare nulla”, o meglio, dell’arrivare ad annoiarsi per essere nuovamente felici. Una lettura disincantata e divertente. Il sapore è quello degli scrittori del nord Europa, testi asciutti e netti, solo le parole che servono e un’immaginazione scarna che prova costantemente a fuggire ma che sembra non trovare mai ciò che vuole.

Andreas Doppler è un “bravo” norvegese che sbatte la testa cadendo dalla bicicletta. Passa alcune ore in un bosco e decide che andrà lì a vivere, non sa quanto, ma il tempo necessario, senza moglie e figli, lui solo. Via da tutto. Si fa cacciatore – raccoglitore, uccide un’alce e diventa amico del suo cucciolo, Bongo.
Riscopre la terra e le tecniche che l’uomo ha affinato in millenni. Vivrà di carne d’alce affumicata, furti e baratto in città – il baratto è la possibile formula economica del futuro (la crisi in Argentina di inizio secolo ne è stato un primo esempio concreto). Nel bosco non vede la gente, e questo è per lui bene. I giorni passano mentre decide di costruire un totem che rappresenta il suo papà seduto su un uovo-maracas, lui in bici, Bongo, Gregus (suo figlio). Ma anche qui qualcosa si rompe, il “suo” bosco in pochi mesi diventa troppo affollato e non resta che levare la tenda e camminare, verso nuovi boschi…. E tra le pagine tante piccole avventure assolutamente assurde, incontri incredibili e idee per un futuro diverso.

di ERLAND LOE – DOPPLER vita con l’alce
IPERBOREA

Alberto Dellacroce

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