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A Torino – dove c’è il mare

10 aprile, 2016 - 16:53

Con l’ amico scrittore e giornalista Gian Luca Favetto molte volte in questi anni abbiamo scherzato sul fatto che a Torino, pur nelle sue rapide e travolgenti trasformazioni, continuava a mancare il mare. Gian Luca ci ha scritto anche un bel racconto che chiude come un sogno la raccolta “Cieli su Torino”.

Io invece il mare sono andato a cercarlo sui confini dell’Europa in Portogallo allestendo uno spettacolo su di una spiaggia dell’Oceano Atlantico a Cabo doMundo. Una storia di tedeschi alla fine della guerra che salvano la loro vita affondando il sottomarino che li ha ospitati.

Ne è scaturito U-BOAT 1277  uno spettacolo di enorme successo che mi ha fatto incontrare la storia, della disfatta della Germania ma anche vita, quella di una straordinaria comunità di pescatori che nel ’45 salvò e accolse quei 47 dispersi in mare, così come quella dei sommozzatori che scendono a 30 metri sul fondale oceanico dove la “grande bestia” tedesca adagiata si è trasformata in uno stupendo habitat per centinaia di pesci, aragoste, murene e altri abitanti dei fondali oceanici.

Ai pescatori ho dedicato la realizzazione, con il fotografo Paulo Balreira, di una mostra che ne presenta i volti, le mani, la straordinaria capacità di lavoro di chi rappresenta ormai una specie in estinzione quella dei pescatori appunto. Una specie nemmeno troppo protetta (potete visitare la mostra sino al 23 aprile alla Biblioteca Villa Amoretti nel Parco Rignon a Torino).

I subacquei mi hanno stimolato non ad immergermi, che data l’età non è più attività che mi si addica, ma a incuriosirmi della vita dentro un U-BOAT. Ed ecco arrivare il mare a Torino.

In una chiacchierata con Renato un giovane video-maker torinese è riaffiorato il ricordo di un sottomarino sul lungo Po.

Ci passavo sovente nelle passeggiate adolescenziali poi me lo ero scordato.

Ci sono ritornato e ho trovato una cordiale e vivace accoglienza del Presidente dell’Associazione Marinai d’Italia Dott. Dalla Gassa.

Poi con Rui Spranger, l’attore portoghese con cui ho realizzato U-BOAT 1277 abbiamo nuovamente indossato il costume di quel lavoro e con Renato alla telecamera ci siamo divertiti a filmare mentre Silvano Arnoldo, un altro associato del Club Torinese ci assisteva con consigli e insegnamenti sulla vita all’interno di un sottomarino.

Volevo raccontarvelo perché tutti noi facciamo sogni pensando siano impossibili, invece a volte sono molto più vicini a noi di quanto non vediamo.

Toccato il mare in questo “viaggio” il sogno aperto di Assemblea Teatro  adesso resta quello di realizzare proprio qui sulle sponde del Po, tra l’acqua e il metallo, lo spettacolo U-BOAT 1277 anche a Torino, città senza mare ma dove il mare c’è e non solo perché il suo profumo arriva da dietro le colline.

 

Renzo Sicco

Andrea Provana – Storia di un sommergibile

1918 – Entrato in servizio a guerra ormai terminata nella I Flottiglia Sommergibili di La Spezia, non prese parte ad alcuna azione bellica.

1920 – Impiegato all’addestramento degli allievi presso l’Accademia Navale di Livorno

1923 – Impiegato come retroguardia durante lo sbarco a Corfù per l’occupazione dell’isola, proteggendo le navi italiane da un eventuale attacco di navi greche.

1926-27 – Impiegato per esercitazioni.

1927 – Scoppia il motore di dritta. Essendo troppo vecchio come modello, l’ Andrea Provana non viene riparato. Pochi mesi dopo viene demolito.

1928 – Durante l’Esposizione Mondiale, la sezione centrale del sommergibile, compresa la torretta, viene collocata a Torino, davanti al padiglione della Regia Marina.

1933 – La sezione inviata a Torino, acquistata dall’ANMI, viene posta nel Parco del Valentino

2015 – Nella ricorrenza del centenario della messa in cantiere, viene riattivata la stazione radio, dando nuovamente voce all’unità, silente da ottantotto anni.

 

 

Nelle foto: Renato di Gaetano e Rui Spranger lavorano all’interno del sottomarino

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