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Sono passati 40 anni / di Renzo Sicco

10 settembre, 2013 - 10:14

Sono passati 40 anni dal Colpo di Stato in Cile che diede inizio alla Dittatura l’11 settembre del 1973. Tremiladuecento vittime, trentottomila torturati e migliaia di esiliati. Il prezzo di quel regime.
Un anno dopo il Golpe il Dittatore fece giustiziare a Buenos Aires il Generale Carlos Prats e sua moglie. Era un ingombrante militare legalista e quell’assassinio rappresentò l’anticamera dell’operazione “Condor” con un accordo, ideato dallo stesso Pinochet, tra i dittatori latinoamericani per eliminare gli oppositori. Due anni dopo, nel 1976, si spinse ancora oltre: a pochi isolati dalla Casa Bianca, un’auto bomba esplose uccidendo Orlando Letelier, ex Cancelliere Cileno. 25 anni prima delle Torri Gemelle fu il primo atto terrorista sul suolo statunitense.
Ancora oggi, dopo la morte del leader democristiano Eduardo Frei per avvelenamento nella clinica Santa Maria, si indaga sulla morte avvenuta il 23 settembre 1973 di Pablo Neruda, poche ore prima della sua partenza per il Messico, nella stessa clinica. Molti testimoni dell’epoca riferiscono che la macchina della repressione era di gran lunga maggiore dell’immaginabile e che tutt’oggi le rivelazioni su quanto accaduto non cessano di sorprendere.
Noi occidentali altrettanto ci potremmo chiedere meravigliati perchè si conservi una memoria così emotiva e viva del Cile quando ci sono molte altre realtà che hanno subito sopraffazioni, barbare violenze e violazioni dei diritti umani.
Una risposta è che quando Allende nel 1970 venne eletto Presidente e diventò il primo Marxista democraticamente eletto, molti Paesi europei videro in questo un esempio per un possibile analogo processo. Un Socialismo democratico con mezzi pacifici.
Così l’attenzione dell’Europa si volse con simpatia e affetto al lungo Paese al fin del mundo. Quando quel sogno venne distrutto a cannonate scoppiò la rabbia di tutto il mondo ma sfumò altresì il sogno di milioni di persone di percorrere con dignità ed allegria la strada verso una democrazia più profonda.
Anche in Italia, dove c’era il maggior partito comunista d’Occidente, la svolta vira in due direzioni: l’autonomia e il terrorismo delle BR e il Compromesso Storico di Enrico Berlinguer. Il nostro stesso destino cambia definitivamente. Ecco perchè è impossibile dimenticare il Cile di Salvador Allende o Pablo Neruda. Perchè con la fine del loro sogno anche i nostri sogni si sono infranti nella real politique e nell’avvilimento di oggi.
Ma la dignità con cui Allende, Neruda e migliaia di cileni morirono, contribuisce alla straordinaria memoria e al suo obbligo che oggi ci impone di non dimenticare.

Renzo Sicco

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