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1997 / 2016 – Assemblea Teatro e il Castello di Rivalta

24 marzo, 2016 - 09:03

Era il 1997, cioè vent’anni fa, quando Assemblea Teatro dopo lo straordinario successo dello spettacolo FUOCHI realizzò il primo impegnativo allestimento itinerante nella Fortezza di Fenestrelle, un lavoro che si intitolava PRIGIONIERI PER UNA NOTTE.
Fu un botto che richiamò migliaia di spettatori tanto da dover essere replicato l’anno successivo. Tutt’oggi, a livello amatoriale, se ne replica un clone privo di alcun valore teatrale, che non deve essere confuso con quell’esperienza che portò invece alla successiva realizzazione da parte di Assemblea Teatro dell’imponente DESERTO DEI TARTARI, uno dei maggiori successi della Compagnia.
Era l’Assemblea Teatro di Gisella Bein, Giovanni Boni, Guido Ruffa, Paolo Sicco, e tanti altri gloriosi e mitici compagni di strada.
Ebbene a vent’anni di distanza c’è voluto un Castello, quello di Rivalta di Torino, per riportarci a rivivere l’avventura di scrivere e realizzare uno spettacolo ANGELI E CANI, per un palcoscenico di undici stanze organizzate su tre diversi piani.
Un’altra volta il pubblico è stato prima stupito e poi entusiasta della proposta ed enormemente coinvolto nell’emozione che si scatena nel susseguirsi degli ambienti.
Per questa nuova quanto avvincente avventura ho con me tre fidati collaboratori di lungo rango, l’intensa Roberta Fornier, lo splendido Lino Spadaro e la deliziosa Anna Barbero, e inoltre vivo questa esperienza con la parte innovativa della compagnia, ovvero i giovani Fulvia Romeo, Andrea Fardella, Stefano Cavanna, Samuele Davì e Nicolò Anselmetto che sono già la nuova Assemblea Teatro, una compagnia che pur sfiorando i 50 anni non si celebra perché rinnovandosi sa guardare al futuro carica di una nuova quanto vitale energia.
Tutto questo, nonostante l’impegno e la fatica, rende fantastici questi giorni condivisi peraltro con la compagnia dei giovani musicisti dell’Iniziativa Musicale Ensemble, e di tutta l’amministrazione di Rivalta.
Per questa manciata di importanti motivi Vi aspetto in queste tre nuove repliche.

Renzo Sicco

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