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40 anni fa moriva nel suo letto Fancisco Franco

19 novembre, 2015 - 17:11

40 anni fa, il 20 novembre 1975, moriva nel suo letto Fancisco Franco, il dittatore che lasciava alla Spagna una pesante pagina di storia impossibile da cancellare. Non a caso il suo sinistro regime era durato quasi 40 anni. Franco fu un generale che si oppose all’ordine legale della Repubblica, un golpista. Fu il massimo responsabile della Guerra Civile che provocò centinaia di migliaia di vittime ed offrì spazio alla Germania nazista per le prove generali del secondo conflitto bellico mondiale. Nessuno dei tanti errori commessi in campo repubblicano giustifica il franchismo. Il regime che Franco instaurò dopo la fine della guerra civile costrinse migliaia di persone all’esilio. Tra chi non riuscì ad andarsene molti furono condannati a morte o furono repressi tramite la tortura ed il carcere. E non cessò di uccidere fino alla sua morte. La Spagna dopo i primi incerti passi nella democrazia ha accelerato notevolmente conseguendo grandi successi, poi, come molti altri paesi occidentali è stata fortemente toccata dalla crisi esplosa dal 2007. In questi diversi momenti e passaggi è però rimasta uguale l’incapacità di chiudere i conti con il passato. Riconciliarsi non può esssere dimenticare. Ci sono molti che ancora oggi ricordano il dittatore con l’ immagine distorta del nonno tenero dimenticando che terminata la guerra il generale aveva accumulato una fortuna stimata attorno ai 32 milioni di pesetas, l’equivalente di 388 milioni di euro. Ognuno può immaginare cosa può essere accaduto dopo, durante 38 anni di potere assoluto. Ma la storiografia moderna ha evitato di affrontare la corruzione del despota, come se un tiranno potesse essere multimilionario per il solo fatto di esserlo, dimenticando volutamente che per raggiungere simili fortune bisogna mettersi al di sopra della legge e sporcarsi le mani in operazioni fortemente illegali. I suoi grandi opachi maneggi anticipano e rendono ridicoli i grandi corrotti della politica spagnola ed europea contemporanea.

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